Famiglia

Falcone: Verde (Csm) e Rita Borsellino, troppe parole

Giovanni Verde, ha detto: "In questi giorni abbiamo assistito a un diluvio di parole. Un frastuono. Ma il messaggio che e' arrivato"

di Redazione

Senza fare alcun riferimento esplicito alle polemiche che hanno accompagnato la commemorazione di Giovanni Falcone nel decimo anniversario della strage di Capaci, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Verde, ha voluto comunque fare un richiamo: “In questi giorni abbiamo assistito a un diluvio di parole. Un frastuono. Ma il messaggio che e’ arrivato alla gente qual e’ stato? Nessuno. Quando ci sono troppe parole non c’e’ nessun messaggio”, ha detto Verde nell’intervento che ha aperto questa mattina nell’aula magna del Palazzo di Giustizia di Palermo l’assemblea distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati in memoria di Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Il vicepresidente del Csm ha spiegato che proprio per evitare ulteriori clamori si e’ preferito che fosse lui solo a partecipare all’assemblea: “I consiglieri del Csm sono rimasti a Roma a lavorare, e credo che sia questo il miglior modo per ricordare Falcone”, ha affermato. Verde ha poi rievocato la bocciatura che il Csm inflisse a Falcone quando si candido’ a capo dell’ufficio istruzione di Palermo e gli fu preferito Antonino Meli. Quell’episodio “fu indicato da tutti come un segno di cattiva valutazione. Spesso le sconfitte valgono piu’ delle vittorie perche’ sono segno di intransigenza morale”. Un distinguo pesante dalle celebrazioni anche da Rita Borsellino che oggi ha detto: “Preferisco stare lontana dalle manifestazioni istituzionali e vivere invece le emozioni della gente?, la sorella del giudice ucciso nel luglio del ’92, 57 giorni dopo Giovanni Falcone, partecipando ad un incontro con gli studenti organizzato dall’associazione Libera per il decennale della strage di Capaci. “Secondo me i bambini danno le sensazioni più vere. Questi sono i momenti in cui raccogliamo i frutti e viviamo le emozioni”, ha aggiunto Rita Borsellino, che ha anche confessato di non guardare la televisone nel periodo in cui si ricordano le stragi del ’92: “Preferisco ricordare in silenzio”, ha spiegato


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