Sostenibilità

Onu: presentato il rapporto sull’ambiente

l pianeta Terra e' al bivio. Con questo messaggio, il direttore dell'Unep, Klaus Toepfer, ha presentato oggi a Londra il rapporto sullo stato dell'ambiente

di Redazione

Il pianeta Terra e’ al bivio e le sue sorti sono nelle mani dell’uomo. Il destino di milioni di persone per decenni a venire dipende dalle scelte odierne: la sfida consiste nell’imboccare la strada giusta verso un futuro piu’ sostenibile. Con questo messaggio, il direttore del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep), Klaus Toepfer, ha presentato oggi a Londra l’atteso rapporto delle Nazioni Unite sullo stato dell’ambiente a livello globale. Denominato ‘Global Environment Outlook-3′ (Geo-3), il documento (424 pagine) fornisce una panoramica sugli ultimi 30 anni di degradazione ambientale, ma guarda anche ai prossimi 30 anni e traccia il futuro del pianeta secondo 4 scenari ipotetici di politica programmatica. Dal 1970 ad oggi, sottolinea il rapporto, si sono estinte ben 58 specie di pesci, 4 specie di mammiferi e 9 specie di uccelli. Ma la situazione potrebbe peggiorare: il 24% dei mammiferi ed il 12% degli uccelli che oggi abitano il pianeta Terra rischiano l’estinzione nei prossimi 30 anni. Tra gli animali in pericolo ci sono specie conosciute come il rinoceronte nero e la tigre siberiana, ma anche meno note come il leopardo dell’Amur (Asia) e l’aquila delle Filippine. ”Non penso che questi animali scompariranno tra 25-30 anni – ha dichiarato a margine della presentazione del rapporto il responsabile del centro di monitoraggio dell’Unep, il dottor Mark Collins -. Ma sono a rischio di estinzione”. Intanto, i mari e gli oceani del globo sono sempre piu’ sotto attacco dall’inquinamento e continuano ad essere depredati dall’uomo: tanto che la popolazione dei pesci e’ gia’ diminuita di circa un terzo. Allo stesso tempo, le foreste scompaiono ed il cemento prende il posto dei terreni agricoli. I popoli del mondo, inoltre, soffrono sempre di piu’ la fame: 4 miliardi di persone sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno mentre il 20% della popolazione mondiale e’ responsabile per circa il 90% dei consumi globali. ”I cambiamenti fondamentali sono possibili e necessari – ha dichiarato Toepfer -. Sarebbe un disastro ignorare il quadro tracciato”. Le scelte che l’umanita’ fa oggi, sottolinea il rapporto, ”sono critiche per le foreste, gli oceani, i fiumi, le montagne, gli animali e gli ecosistemi da cui dipendono le generazioni presenti e future”. Il documento traccia 4 possibili scenari: dal piu’ pericoloso per l’ambiente, dettato esclusivamente dagli interessi del mercato (denominato ‘markets first’), al piu’ altruista, basato sugli interessi dell’umanita’ (il cosiddetto ‘sustainability first’). Secondo il ‘markets first’, oltre il 70% della superficie terrestre subisce l’impatto delle opere umane ed il 3% scompare letteralmente sotto il cemento entro il 2032. Meta’ della popolazione mondiale, inoltre, vive in zone colpite dalla siccita’. Lo scenario che lascia il passo alla sostenibilita’ dell’ambiente, invece, contiene l’avanzata del cemento, affronta il problema della siccita’ attraverso una migliore gestione delle acque e stabilizza le emissioni di anidride carbonica. In vista del summit mondiale sull’ambiente che si terra’ a Johannesburg in agosto, Toepfer ha sottolineato: ”Adesso abbiamo centinaia di dichiarazioni, di accordi, di direttive e di trattati. Dobbiamo trovare il coraggio politico ed i finanziamenti innovativi per metterli in atto”.


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