Welfare

Sclerosi multipla: promosso solo il 6% dei dentri d’assistenza

Dei 199 centri specializzati nella cura e nell'assistenza alla sclerosi multipla. Soltanto il 6% dei centri è stato promosso dall'indagine condotta dall'Aism

di Redazione

Barriere architettoniche, personale insufficiente, impossibilita’ di reperire i farmaci più innovativi: sono queste alcune delle lacune riscontrate nella maggior parte dei 199 centri italiani specializzati nella cura e nell’assistenza ai pazienti colpiti dalla sclerosi multipla. Soltanto il 6% dei centri e’ stato promosso dall’indagine condotta in tutta Italia dall’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e presentata oggi in un convegno a Roma, nell’ambito della settimana nazionale della sclerosi multipla (18-26 maggio). ”Oggi le persone colpite da questa malattia non trovano assistenza adeguata nella maggior parte dei centri di riferimento”, ha rilevato il presidente dell’Aism, Mario Alberto Battaglia, presentando il Libro Bianco sulla qualita’ nei servizi per la sclerosi multipla. ”Solo pochi centri – ha aggiunto – hanno risorse strumentali, strutturali e di personale adeguate per affrontare la malattia in tutte le sue fasi. Di questi, solo una parte sono collegati con gli altri servizi sanitari presenti sul territorio”. La Lombardia (con 25 centri) e il Piemonte (25) sono le regioni in cui i centri di riferimento per la sclerosi multipla sono piu’ numerosi. Seguono Veneto (24), Lazio (17), Emilia Romagna (16), Toscana (15), Liguria (11), Marche e Campania (10), Sicilia (8), Calabria e Puglia (7), Friuli Venezia Giulia e Sardegna (5), Umbria e Abruzzo (4), Trentino Alto Adige (3), Basilicata e Valle d’Aosta (1), Molise (zero).(segue). Secondo il Libro bianco dell’Aism solo il 6% dei centri italiani specializzati nella cura e nell’assistenza puo’ contare su una equipe interdisciplinare adeguata, della quale facciano parte, oltre al neurologo, fisiatra, urologo, neuroradiologo, terapista della riabilitazione, psicologo, infermiere, assistente sociale. Lo psicologo, per esempio, e’ presente solo in 3 strutture su 10, la riabilitazione e’ presente in poco piu’ di un caso su due (55%), l’assistente sociale c’e’ nel 25% dei casi e l’infermiere dedicato solo nel 25% degli ambulatori. Dei 199 centri italiani, 65 sono di grandi dimensioni e ad essi fa riferimento la meta’ dei pazienti, pari a 23.500 persone. La fotografia dei centri maggiori ha confermato la scarsa qualita’ dell’assistenza, con carichi di lavoro eccessivi per tutti gli specialisti. Sarebbero necessari, ad esempio, almeno il doppio dei neurologi, rispetto ai 3 attivi in ciascun centro. Di questi, poi, il 35% sono borsisti e specializzandi. Ecco in una tabella la mappa dell’assistenza italiana per la sclerosi multipla: i 65 centri i 200 totali piu’ grandi – hanno una equipe completa 25% 6% – neurologi presenti rispetto alla stima delle necessita’ 50% 50% – infermieri dedicati 60% 25% – fisiatri e urologi disponibili 48-50% 55% – terapisti occupazionali 13% 12% – psicologi presenti 50% 30% – ascensori non attrezzati 40% 36% – bagni non attrezzati 37% 30%.


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