Leggi

Sicurezza scolastica, si muovono Cittadinanzattiva e Save the Children

Presentata oggi alla Camera dei Deputati una proposta di legge. L'iniziativa legislativa è un importante passo in avanti per la sicurezza delle nostre scuole. Ora si arrivi all’approvazione in tempi brevi

di Redazione

La presentazione, da parte dell’On. Luigi Gallo – Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati – e di parlamentari di tutti gli schieramenti, di una proposta di legge unitaria sulla sicurezza delle scuole è una prima importante risposta alle richieste delle associazioni e delle famiglie delle vittime riguardo a un problema che coinvolge milioni di bambini, lavoratori e famiglie. L’iniziativa legislativa dà seguito al Manifesto per una proposta di legge sulla sicurezza scolastica, lanciato da Cittadinanzattiva e Save the Children ad aprile in occasione del decennale del terremoto dell’Aquila per superare l’attuale frammentazione normativa e garantire, a studenti, personale docente e non docente, spazi sicuri e protetti dove poter apprendere o lavorare senza rischiare la propria vita.
Cittadinanzattiva e Save the Children, in occasione della conferenza stampa, tenutasi oggi presso la Camera dei Deputati, con cui si annuncia il deposito della proposta di legge “Disposizioni in materia di sicurezza scolastica”, rinnovano ora l’auspicio per una rapida calendarizzazione, discussione e approvazione della proposta.


La proposta di legge presentata oggi recepisce pienamente le richieste puntuali di riordino e completamento della normativa contenute nel Manifesto presentato ad aprile da Cittadinanzattiva e Save the Children: dall’affermazione del diritto alla sicurezza come diritto fondamentale dei bambini e di tutta la comunità scolastica, al diritto ad una piena informazione e alla partecipazione dei cittadini ai temi della sicurezza scolastica; dalla definizione chiara di competenze e responsabilità sul tema, alla garanzia di un supporto tecnico permanente agli enti locali; dal superamento dell’attuale frammentazione delle fonti di finanziamento per la sicurezza delle scuole, all’affermazione di una vera e propria cultura della prevenzione e della sicurezza; dalla previsione di misure di sostegno per i bambini e i ragazzi coinvolti nelle emergenze, al patrocinio a spese dello Stato per le vittime di eventi emergenziali.

A 10 anni dal terremoto che ha colpito L’Aquila e i quasi 60 comuni del cratere, 17.343 edifici scolastici si trovano in aree con una pericolosità sismica alta (zona 1) o medio-alta (zona 2) e circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province in tutto o in parte rientranti in queste aree. Ma il tema dell’insicurezza delle scuole non riguarda le sole aree a rischio sismico: più di un edificio attivo su due (pari a 21.609 su 40.160 edifici) non possiede il certificato di agibilità statica, il 38% (15.524 edifici) è privo di collaudo statico, il 59% (23.799) è privo del certificato di prevenzione incendi, mentre quasi l’87% (34.906) non è adeguato alla normativa antisismica. Da settembre 2018 a luglio 2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco o crolli (70) all’interno di edifici scolastici. Un vero e proprio record degli ultimi 6 anni, per un totale di 276 episodi dal 2013.

"Da anni organizzazioni come le nostre, singoli cittadini e comitati si battono per garantire una piena accessibilità e comprensibilità dei dati riguardanti la sicurezza strutturale e interna di ciascun edificio scolastico, nidi compresi, per garantire il diritto all’informazione e alla trasparenza circa lo stato delle scuole a cui vengono affidati i nostri figli ma anche sui finanziamenti e gli stanziamenti previsti o erogati”, ha detto Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, l’Organizzazione nata nel 1978 per promuovere l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizione di debolezza. “Oltre a ciò, e nello spirito dell'art.118 comma 4 della Costituzione, questa proposta di legge sottolinea la centralità della partecipazione dei cittadini per la messa in sicurezza, la ricostruzione e costruzione di nuovi edifici scolastici, come terreno di impegno che deve vedere organizzazioni civiche, comitati e istituzioni collaborare ad un processo partecipato e costruttivo basato sulla fiducia reciproca. Ringraziamo i parlamentari appartenenti ai diversi schieramenti politici per aver sottoscritto questa proposta di legge affinché venga approvata nel minor tempo possibile”.

"Le scuole dovrebbero essere sempre il luogo più sicuro per tutti i bambini e le bambine ed è essenziale che questa proposta di legge venga quanto prima discussa e approvata dal Parlamento, per rispondere ad una richiesta di sicurezza e di qualità degli ambienti educativi che viene da tutto il Paese. Il disegno di legge coniuga l'investimento nella sicurezza degli edifici con quello per diffondere una cultura della prevenzione e della cura dell'ambiente e del territorio, un impegno del quale i bambini e i ragazzi oggi sono protagonisti" dichiara Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia – Europa di Save the Children, l’organizzazione che dal 1919 lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

La proposta di legge, di cui il primo firmatario è l’On. Luigi Gallo (M5S), è stata già sottoscritta dai deputati: On. Valentina Aprea (Forza Italia), On. Giuseppe Brescia (Movimento Cinque Stelle), On. Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali), On. Alessandro Fusacchia (Gruppo Misto), On. Maria Chiara Gadda (Italia Viva), On. Giorgia Latini (Lega Nord), On. Paolo Lattanzio (Movimento Cinque Stelle), On. Riccardo Magi (+Europa), On. Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), On. Flavia Piccoli Nardelli (Partito Democratico), on. Gabriele Toccafondi (Italia Viva).

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.