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“L’amore rubato” di Dacia Maraini diventa un film

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è stato presentato il lungometraggio composto di cinque storie di abusi, tutte ispirate a fatti realmente accaduti

di Monica Straniero

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è stato presentato L’amore Rubato, film liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini e composto di cinque storie di abusi sulle donne, tutte ispirate a fatti realmente accaduti. Un fenomeno che costituisce la prima causa di morte o di invalidità per le donne tra i 15 e i 44 anni sia nei paesi più emancipati che quelli più arcaici.

«L’idea del film», spiega Irish Braschi, «è nata durante un mio viaggio a Bordeaux in compagnia della scrittrice toscana. Eravamo lì per la presentazione di Io sono nata viaggiando, il mio docufilm che racconta la sua eccezionale vita. Dopo la bella esperienza di quel film documentario, abbiamo pensato di affrontare la trasposizione cinematografica di uno dei suoi libri. La mia scelta è caduta subito su L’amore rubato con la speranza che il film possa aiutare le donne a trovare il coraggio per ribellarsi e denunciare».

Per la Maraini le protagoniste del film «combattono una battaglia antica e sempre attuale contro una cultura patriarcale ancora dominate che porta gli uomini ad identificare la loro virilità con il possesso».

La prima scena si apre con Marina, interpretata da Stefania Rocca, una giovane mamma che arriva di corsa in Pronto Soccorso perché si è rotta un braccio. Almeno così dicono lei e il marito al medico di turno. Per Marina l’amore ha sempre significato sottostare alle regole di Luigi, che ha il volto di Alessandro Preziosi, un professionista rispettato e maniaco del controllo. Ma da quando c’è suo figlio Giacomo, Marina sta scoprendo un’altra forma di amore, più profonda, più istintiva e che forse la salverà.

La seconda donna che incontriamo è Francesca, 15 anni e l’aria spensierata di un’adolescente alle prime cotte. Le sue giornate trascorrono tra le interrogazioni al liceo e un pomeriggio al mare, che però si trasforma in un incubo, quando un gruppo di compagni di classe abusa ripetutamente di lei. La riprendono con uno smartphone che si trasforma in un’arma tagliente e feroce, tra ricatti e video rubati.

Elena Sofia Ricci interpreta Angela, una donna stanca di stare da sola. Un giorno in spiaggia incontra Gesuino, un uomo timido che passa il suo tempo ad allenarsi. Tra loro l’intesa che nasce è all’inizio romantica, delicata, inaspettata: ma le attenzioni premurose dell’uomo mutano ben presto in gelosia, telefonate continue, scatti d’ira che sfociano in una vera e propria aggressione.

Hanno più o meno la stessa età ma non si sono mai incontrate, Alessandra e Anna, le ultime due protagoniste del film. Alessandra vive in palazzone di periferia con la nonna e il fratellino e lavora in una piscina come addetta alle pulizie, mentre Anna sta inseguendo il proprio sogno, calcare i palchi dei teatri più importanti come attrice. Ma i suoi Giorni Felici stanno per diventare un ricordo. Da qualche mese infatti è andata a vivere con Il Moro, una rockstar molto famosa. Due giovani donne diametralmente opposte per stili di vita e interessi ma accomunate da un identico feroce destino: Alessandra, violentata dal suo datore di lavoro, sarà costretta ad abortire, mentre Anna, sprofondata in un vortice di scatti d’ira e pestaggi continui, vedrà lentamente spegnersi i suoi sogni e il suo futuro.

Il film sarà nelle sale il 29 e 30 novembre, e l’incasso devoluto all’associazione We World che promuove e difende i diritti dei bambini e delle donne in Italia e nel Mondo, per poi essere proiettato nelle scuole.

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