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Gori: «Azzardo, dai tabaccai atto intimidatorio nei confronti di sindaci e regioni»

Alla vigilia della Conferenza Stato-Regioni, il j'accuse del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Qualcuno, da Roma, vuole condizionarne l'esito e togliere potere a sindaci e Regioni»

di Marco Dotti

Sindaco Gori, facciamo il punto della situazione a Bergamo dopo 5 ricorsi (3 di Lottomatica) e un esposto alla Corte dei Conti presentato contro di lei dalla Federazione Italiana Tabaccai…
Circa tre mesi fa è entrata in vigore la nostra ordinanza. Non abbiamo dati diretti, ma possiamo dedurli, oggi, dalla denuncia che arriva dalla Federazione Italiana Tabaccai. Evidentemente, i Tabaccai hanno accesso prima di noi a questi dati. Se i dati contenuti nell'esposto che la Federazione Italiana Tabaccai ha fatto alla Corte dei Conti sono giusti, allora possiamo dire che il combinato di regolamento e ordinanza sta funzionando bene. Stando ai loro dati il volume di gioco si sarebbe ridotto nell'ordine del 27%. Considerando il fatto che abbiamo limitato gli orari di accesso a tutti i giochi d'azzardo in tre fasce della giornata (dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14, dalle 19 alle 21) è una riduzione significativa, e, a mio avviso, molto positiva..

Obiettivo raggiunto, ben più di tante chiacchiere sul gioco responsabile promosso da concessionari & Stato…
La Federazione dei tabaccai ha evidentemente un’opinione diversa e usa questi dati per accusare il Comune di Bergamo e il sottoscritto, di fronte alla Corte dei Conti, di aver causato un danno alle casse dello Stato.

Che ragionamento seguono per accusarla?
Siccome il 10% circa di quello viene giocato va nelle casse dello Stato, se c'è una riduzione di 76milioni di euro del volume di gioco rispetto ai 284 giocati nel 2015, questo secondo loro comporta un minor ricavo per lo Stato di 7,6milioni di euro. Quindi noi avremmo fatto un danno allo Stato e sostengono che io ne debba rispondere personalmente.

Lei come ha replicato?
A me pare che questa iniziativa della Federazione dei tabaccai abbia innanzitutto lo scopo di intimidire i sindaci. La minaccia di dover rispondere personalmente del presunto danno all’erario ha chiaramente l'intento di evitare che altri sindaci ci seguano. La cosa non mi spaventa, anche perché se di ciò che si gioca d’azzardo solo il 10% va allo Stato, 76 milioni risparmiati e restituiti all’economia reale generano benefici di molto superiori per casse pubbliche

Tra imposte dirette e indirette, altro che 10%… Una sorta di ammissione che l'azzardo italiano è sottotassato, di fatto…
Io spero che che quei 7,6milioni siano diventati prodotti alimentari, scarpe, libri, teatro, cinema, cibo… Perché questo vuol dire che sono tornati a migliorare la qualità della vita, anziché procurare sofferenza e danni. Se così è stato, il beneficio oltre che sociale è anche di natura fiscale.

Domani si svolgerà la Conferenza unificata Stato-Regioni e per l'ennesima volta si tenterà di far passare provvedimenti che puntano a bloccare le iniziative anti azzardo di sindaci e regioni virtuose… È d'accordo con me?
Assolutamente d'accordo. Credo che la mossa di questo esposto sia un tentativo di condizionare questo passaggio. La proposta del Governo per come la conosco io non è soddisfacente. Certo, è una notizia abbastanza confortante che vi sia una riduzione del numero i slot sul territorio, una riduzione del 30%…

Ma non basta…
Il Presidente del Consiglio, nell'intervista a Vita, aveva detto chiaramente «toglieremo le slot da bar e tabaccherie». Invece, oggi, la bozza di accordo che viene proposta a Regioni e sindaci le riduce solo parzialmente.

LEGGI QUI L'INTERVISTA A VITA DI MATTEO RENZI: «Via le slot da tabaccherie e bar»

Una bella differenza…
Ma, soprattutto, si tenta di creare una classificazione in locali di "tipo A" e locali di "tipo B", la prima che si ottiene rispettando una serie di requisiti facilmente ottenibili da tutti gli esercenti pubblici e nel caso si sia classificati come struttura di gioco di "tipologia A" ci si sottrae automaticamente alla normativa sulla distanza minima dai luoghi sensibili. Questa cosa non è accettabile, perché significa fare un enorme passo indietro nelle regioni in cui è stato adottato un provvedimento no slot.

Lei cosa si aspetta domani?
Mi aspetto che i nostri rappresentanti facciano tornare indietro il governo rispetto a questo proposito.

Distanze e mimiti orari sono ciò che dà fastidio a chi fa business con le diseconomie dell'azzardo…
Infatti e nella bozza del Governo c'è anche questo punto critico e irricevibile. La bozza presentata dal Governo alle Regioni prevede un minimo di apertura di 10 o 12 ore dei locali che vendono gioco…

Minima, non massima: questo significa che l'apertura può essere anche 24/h e 24/7… Insomma, si tenta di barare.
Significa vanificare tutti i provvedimenti presi in questi anni e in questi mesi. Vanno posti limiti massimi, non minimi di apertura. Sono questi i due punti cruciali in cui la proposta del Governo non funziona. Spero che ci rappresenta in Conferenza Unificata tenga duro e faccia valere le nostre ragioni.

Un'ultima cosa, parliamo di "tabaccai". Io ho girato per la città, ho parlato con i tabaccai e non mi pare siano particolarmente ostili ai provvedimenti del comune…
Con i tabaccai di Bergamo c'è una collaborazione. Stiamo anche lavorando per una piccola possibile modifica degli orari, che tenga fermo il provvedimento. Ma i provvedimenti del Comune vanno anche incontro alle loro esigenze, anche se dobbiamo tener conto di interessi più ampi. Nella nostra comunità, a Bergamo, siamo abituati a dialogare. Altrove, forse, no.

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