Formazione

Olanda: trionfo democristiano

secondo posto la Lista Pim Fortuyn (destra populista) con 26 seggi (era assente nella precedente Camera. Disfatta per il governo)

di Redazione

Gli olandesi hanno votato per Pim Fortuyn, il leader populista assassinato il 6 maggio, e la Lista che porta il suo nome diventa la seconda forza del paese dietro i cristiano-democratici, che guideranno il governo. Esce a brandelli la maggioranza che ha governato negli ultimi otto anni, con socialdemocratici di Wim Kok e liberali dimezzati. Secondo gli ultimi exit poll, 40 seggi su 150 della Camera bassa sono andati ai cristiano democratici della CDA, e certamente il ”formatore”, colui che ricevera’ dalla regina Beatrice l’incarico di dar vita e poi di guidare il nuovo governo sara’ il giovane leader Jan-Peter Balkenende. Logica e previsioni dicono che l’Olanda avra’ un governo di centrodestra, guidato da Balkenende e dal CDA (40 seggi), sostenuto dalla Lista Fortuyn (domani sara’ eletto il nuovo capo del partito) con i suoi 26 e dai liberali VVD che ne hanno 24 e sarebbero protagonisti di un loro personale ribaltone, essendo anche loro usciti ridimensionati dall’esperienza governativa appena conclusa. In virtu’ del sistema elettorale olandese – un proporzionale puro, che favorisce la dispersione dei voti – nessun partito puo’ pretendere di formare il governo da solo. E nell’Olanda che si e’ scoperta per la prima volta appassionata di politica, che ha rovesciato ogni pronostico e che ha visto nascere in 3 mesi il secondo partito del paese, tutto e’ ancora possibile. Lo sostengono, il cristiano-democratico Hans Van der Broek, ex premier ed ex commissario europeo, che – risultati alla mano – ha dichiarato: ”non si puo’ escludere niente, nemmeno un governo di coalizione del Cda con i socialisti”. E il liberale Frits Bolkestein, attuale commissario europeo al mercato interno, che ha seminato ulteriori elementi di incertezza, sottolineando che ”la Camera bassa e’ instabile e fra un anno si tornera’ alle urne”. Lo stesso leader liberale olandese, Hans Dijkstal ha detto che oggi ”e’ un giorno nero per l’Olanda” I socialdemocratici del Pvda, attraverso Ad Melkert, che li ha guidati alle elezioni, affermano di ”accettare la sconfitta” e di ”prepararsi a fare l’opposizione”, raccomandando alla Lista Fortuyn di rispettare l’impegno preso con gli olandesi di restare nel solco della democrazia. Ma intanto Melkert ha annunciato le sue dimissioni dopo il tracollo della coalizione uscente. Il completo rovesciamento del fronte politico in Olanda giunge dopo una campagna elettorale troncata in anticipo dall’assassinio di Pim Fortuyn, il sociologo gay che si e’ affermato come personaggio nuovo, in grado di parlare il linguaggio della gente, raccogliendo istanze populiste ma non estremiste. Immigrazione, criminalita’, welfare non piu’ in grado di far fronte ai bisogni degli olandesi sono stati i suoi cavalli di battaglia. Non soltanto l’affermazione postuma da lui ottenuta con la Lista Fortuyn, ma il crollo verticale della coalizione che ha governato l’Olanda hanno dato ragione all’intuito politico di Fortuyn. Sotto il governo Kok il paese ha raggiunto livelli di ricchezza sconosciuti prima, la crescita economica ha toccato livelli record, ma analogamente a quanto accaduto in Francia le istanze di base della popolazione, quelle piu’ elementari come la sicurezza, l’immigrazione, la droga, sono rimaste inascoltate. Resta l’incognita dell’identita’ della nuova forza politica, che alla morte di Fortuyn si e’ rivelata finora un insieme di personaggi curiosi e di scarsa esperienza politica, una ex Miss Olanda che ha denunciato compagni di partito che l’avrebbero molestata, un allevatore di maiali, uno dei piu’ noti palazzinari di Olanda, persino il numero 2 del partito, Varela, che ha 27 anni, viene da Capo Verde e appare talmente privo di esperienza politica da essere stato gia’ escluso dalla battaglia per la leadership nonostante sul suo nome si siano riversati i milioni di voti del defunto numero 1. Domani, la Lista Fortuyn senza leader – Peter Langendam, appena eletto presidente e’ gia’ dimissionario – si dara’ un nuovo capo per affrontare l’avventura del governo. Clamorosi i numeri della vittoria dei cristiano democratici in Olanda, mentre la sconfitta del partito socialdemocratico e dell’intera alleanza di governo guidata per otto anni da Wim Kok assume le dimensioni di una disfatta. Dopo lo scrutinio dell’80,1% delle schede – i dati sono stati forniti dalla rete televisiva pubblica – il Cda, il partito cristiano-democratico che guidera’ il prossimo governo ha 44 seggi contro i 29 di quattro anni fa. Resta al secondo posto la Lista Pim Fortuyn (destra populista) con 26 seggi (era assente nella precedente Camera), mentre il PvdA, i socialdemocratici, rimangono con meno della meta’ dei deputati: soltanto 22 seggi contro i 45 che avevano fino ad oggi. Tracollo anche per i liberali del VVD, che hanno 23 seggi contro i 38 delle legislative del 1998. Quest’ultimo partito e’ pero’ in predicato di far parte anche della nuova maggioranza di centro-destra.


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