Welfare

Amici del Trivulzio, l’associazione 2.0 punta al rilancio

Presentata martedì 8 novembre la nuova realtà che ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere la storica struttura milanese per l'accoglienza di anziani e minori. Le iniziative faranno leva anche sull'impegno degli strumenti digitali che aiuteranno gli ospiti della struttura a rimanere connessi con le famiglie e il mondo

di Redazione

Presentata ufficialmente l’Associazione Amici del Trivulzio, una realtà che si iscrive nel mondo 2.0 e che ha tra i suoi obiettivi quello di rilanciare il Pio Albergo Trivulzio. Il compito di presentare i progetti avviati a sostegno della storica struttura di accoglienza per anziani e minori di Milano è stato affidato a Claudio Sileo e Luigi Ferrari, rispettivamente Dg dell’Asp Pio Albergo Trivulzio, Martinitt e Stelline e presidente della neonata associazione.

Da sempre a Milano si fa riferimento alla struttura del Pat quando si parla di solidarietà nei confronti della popolazione anziana più fragile e ora un gruppo promotore di professionisti milanesi ha creato l’associazione Amici del Trivulzio che, affiancando la direzione generale nel lavoro di rilancio della struttura, ha l’obiettivo di dare una nuova prospettiva alla solidarietà, creando un progetto che valorizzi la struttura esistente e i cambiamenti già in atto, incrementando i servizi a favore degli ospiti e delle loro famiglie, dentro e fuori le mura della struttura originaria. Secondo il presidente Luigi Ferrari «la missione dell’Associazione Amici del Trivulzio consiste nel concorrere a creare migliori condizioni di vita per le persone che vivono in condizioni svantaggiate, per anzianità, solitudine, povertà o combinazioni di queste cose, sia all’interno sia all’esterno delle mura del Pio Albergo Trivulzio. Vogliamo realizzare dei veri luoghi di vita, intesi sia in senso fisico che relazionale, capaci di favorire una attiva prosecuzione della vita, non di rassegnata attesa della fine. E quindi le iniziative degli Amici del Trivulzio fanno leva sull’impiego degli strumenti digitali, sugli arredi domestici, i colori degli ambienti e soprattutto sulle persone, volontarie e non, che si prendono cura di chi versa in condizioni di svantaggio sociale».
L’azione innovativa degli Amici del Trivulzio parte dal digitale: i mille ospiti della struttura, in progress, verranno agevolati nel rimanere connessi con le famiglie ed il mondo che li attornia, grazie alla info room interna e ai tutorial che saranno loro dedicati per avvicinarsi agli strumenti informatici a disposizione.

Si è pensato anche a coloro che non sono ospiti, avviando un progetto di assistenza domiciliare, non sanitaria, ma altrettanto importante, di stampo relazionale con forti contenuti di servizio, quali trasporto, lettura, accompagnamento.

Il Centro d’eccellenza per l’assistenza ai malati di Alzheimer e di demenza sarà arricchito dalla realizzazione, sempre fra le mura del Trivulzio, di una “Casa” su misura, pensata per la quotidianità di un malato di Alzheimer. La “Casa” costituirà un fondamentale ausilio sperimentale e formativo per i familiari e i caregiver, grazie a un team di professionisti: terapeuta, geriatra, psicologo, architetto, che prenderanno in carico il malato e la sua famiglia. Le pratiche di eccellenza potranno così essere implementate al meglio al domicilio del malato, in una ottica di empowerment permanente.


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