Welfare
Nasce Toctocdoor, il social network di quartiere
Un'applicazione di "quartiere" dove chi si iscrive potrà scambiare favori, consigli e informazioni con gli altri utenti. Il servizio è attivo a Torino, ma presto si diffonderà su tutto il territorio nazionale. «Quello che volevamo realizzare era un social network reale dove le persone hanno più valore degli algoritmi», dice Lorenzo Trigiani, Ceo di Toctocdoor. «Quanti amici abbiamo su Facebook che neanche consociamo? Toctoc è fatto di "carne ed ossa" e ricostruisce quella socialità perduta»
di Anna Spena
“Chi conosce un professore d’inglese per delle lezioni private?”. “Provate questo ristorante indiano! È davvero ottimo”. “Avete bisogno di una babysitter affidabile?”. Consigli, informazioni, piccole richieste di aiuto. Per questo è nato Toctocdoor.
Un social network di quartiere che permettere di conoscere i vicini e condividere con loro le esperienze. È un vero social “del vicinato”, che consente di dialogare online con le persone che abitano lo stesso quartiere per rendere migliore la vita nel mondo reale.
«Il progetto è nato un paio di anni fa», racconta a Vita.it Lorenzo Trigiani, Ceo e tra i fondatori di Toctocdoor. «Lo scorso primo marzo abbiamo lanciato una versione beta. E da qualche giorno è disponibile nel Capoluogo piemontese: dalla centralissima via Giolitti e tutte le strade limitrofe, da via Po a via Vittorio Emanuele, passando per il lungofiume».
Lorenzo, come suo fratello Antonio e Vivina Tiso, gli altri due fondatori, sono pugliesi. «Io vivo ancora a Foggia», continua Lorenzo. «Ma c’è un motivo preciso se abbiamo scelto Torino come città pilota per lanciare l’iniziativa. In quel contesto il tessuto sociale e la forza associativa è molto forte. Quindi possono darci una grande mano. L’obiettivo è quello di partire dal profondo nord e poi diffonderci su tutto il territorio nazionale».
L’idea che sta alla base di Toctocdoor è usare il potere della tecnologia per costruire comunità più forti e sicure ovunque. Con la sfida di migliorare la qualità di vita dei quartieri. «Qualità che si migliora attraverso la relazione», aggiunge Lorenzo.
«Quello che volevamo realizzare era un social network reale dove le persone hanno più valore degli algoritmi: quanti amici abbiamo su Facebook che neanche consociamo? Toctoc è fatto di carne ed ossa e ricostruisce quella socialità perduta».
Dal punto di vista tecnico l’applicazione è facile da usare; molto intuitiva: «il cittadino si iscrive alla piattaforma, ed indica l’indirizzo di residenza. Poi visualizzerà su una mappa il numero esatto e la collocazione degli utenti attivi in zona, si potrà accedere a post e annunci pubblici divisi per categorie contrassegnati secondo una logica di utilità, molto simile a quella delle banche del tempo ma anche dei semplici rapporti di buon vicinato». Regola imprescindibile? «Al bando gli avatar e i nomi finti. Vogliamo solo persone in carne ed ossa!».
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