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Le nonne d’America nate prima del voto alle donne che sostengono Hillary

Un voto atteso da 96 anni, è quello di Estelle L. Schultz, classe 1918 e di decine di coetanee, nate prima che le donne acquisissero il diritto di voto negli Stati Uniti. Oggi tutte ultranovantenni, hanno per la prima volta la possibilità di votare un presidente donna, il sito web Iwaited96years.com raccoglie le loro storie

di Ottavia Spaggiari

Iwaited96years.com, letteralmente “ho aspettato 96 anni”, non poteva esserci nome più azzeccato per il sito web che raccoglie le storie delle sostenitrici di Hillary Clinton nate prima che le donne acquisissero il diritto di voto negli Stati Uniti. Se infatti il suffragio femminile nel Paese è stato approvato il 18 agosto 1920, nelle 24 elezioni presidenziali tenutesi da allora, non vi sono state donne tra i candidati alla presidenza, né tra i repubblicani e né tra i democratici.

Un voto atteso 96 anni è quello di Estelle L. Schultz, classe 1918 e di decine di coetanee, nate quando il suffragio femminile era ancora un miraggio.

È stata proprio Schultz a condividere la sua esperienza.

«Quando mia madre, stava completando il voto per corrispondenza per Hillary Clinton, le ho ricordato che era nata appena due anni prima che le donne avessero il diritto di voto», ha raccontato Roberta Benor, figlia di Estelle, tra le creatrici del sito web. «Così mi ha chiesto di farle una foto e mandarla a sua nipote, mia figlia Sarah».

Sarah Benor ha poi condiviso la foto sul proprio profilo Facebook: «Posto questa foto su richiesta della mia nonna di 98 anni, che non usa il computer. Usando le sue parole: “Estelle L. Schultz, nata due anni prima che le donne potessero votare, ha votato per corrispondenza, per la prima donna presidente, Hillary Clinton.” »

Ho deciso che mi sarebbe piaciuto vivere abbastanza a lungo per vedere l’elezione della prima donna presidente

Estelle L. Schultz


Un post condiviso più di 2mila volte, che ha dato a Roberta e Sarah Benor, l’idea di creare un sito web che raccolga le storie delle coetanee di nonna Estelle. Una vetrina di foto e testimonianze, a cui chiunque può aggiungere la propria storia.

Donne americane tra i 96 e i 105 anni, praticamente coetanee del suffragio femminile, come Alice Coxe Keith, 97 anni, sei figli, sei nipoti e 1 bisnipotino, che afferma: «Sono felice che io e la mia gemella siamo riuscite a vivere abbastanza a lungo da avere il privilegio di votare per una presidente donna».

Mary Eloise Shank, di Dayton, Ohio, ha 98 anni e dice di avere un passato da repubblicana reaganiana ma di aver cambiato rotta. «Ho camminato fino al seggio, otto anni fa per votare per Hillary alle primarie. Quel giorno sono caduta e mi sono rotta un polso, ma sono riuscita a votare prima! È ora che sia una donna a diventare presidente e sono molto felice di essere qui ad assistere all’evento».

Adele Katz ha 100 anni e vive in Florida, nella foto tiene un cartello con scritto: «ho votato per Hillary per i miei nipoti». Katz infatti ha spiegato «Voto Hillary non per me, ma per i miei nipoti e bisnipoti. Ho vissuto la Seconda guerra mondiale e la segregazione, non possiamo lasciare diventare presidente un uomo che rischia di riportarci a quei tempi bui».

Lung Hsin Wu è nata a Pechino nel 1918 ed è arrivata negli Stati Uniti 1941, per studiare alla Stanford University ed è poi diventata cittadina americana.

«Il mio voto rappresenta un altro passo verso l’uguaglianza! Ho votato per Hillary otto anni fa e sono ancora viva per votare di nuovo. Questa volta vincerà!»

Indipendentemente dall’esito delle elezioni, la candidatura di Hillary Clinton ha segnato un momento storico, come ha lucidamente spiegato Estelle L. Schultz: «Mi è stata diagnosticata una malattia al cuore seria e adesso sono in una casa di cura. Sto seguendo la campagna attentamente e ho deciso che mi sarebbe piaciuto vivere abbastanza a lungo per vedere l’elezione della prima donna presidente», ha dichiarato Schultz. «Vedere un traguardo del genere nella mia vita è importantissimo. Incoraggio le mie coetanee ultranovantenni a seguirmi, andando ai seggi con l’orgoglio di una vita vissuta a lungo e di un Paese che sta facendo la storia».

Secondo le ultime proiezioni di Washingotn Post e ABC, Clinton sarebbe in vantaggio di 5 punti percentuali a livello nazionale, ma se le nonne d’America riusciranno a vedere la prima donna presidente del Paese si saprà solo nella notte tra l’8 e il 9 novembre.

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