Famiglia
Ludoteche museali, per avvicinare la cultura alla prima infanzia
Portare al museo i bambini. È questo l'impegno di Con I bambini che è stato abbracciato dal Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile che ha deciso di investire seicento milioni in sei anni. «Con i primi bandi anni sono stati sostenuti 272 progetti in tutta Italia. Il ruolo di stimolatore è svolto dalle associazioni del Terzo settore», spiega il direttore Marco Imperiale
di Paolo Biondi
Cornacchia, cane di Caravaggio, e Surus, elefantino da guerra di Annibale, sono i protagonisti del primo di una serie di libri illustrati per bambini messi in campo dall’impresa sociale Con i Bambini per spiegare e illustrare l’esperienza delle ludoteche museali, progetto sostenuto dal Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile.
«Abbiamo gettato un sasso in due stagni contemporaneamente: quello dei musei e quello delle comunità educanti, solo il primo appuntamento di un progetto che vorremmo sviluppare sempre più assieme», ha spiegato Ivan Esposito, inventore delle favole di questo primo libro, ed autore di progetti sociali e culturali. Questo progetto risponde fra l’altro ad una domanda di fondo: «Come appassionare ai musei fin dalla prima infanzia?», ha sintetizzato Antonio Lampis, direttore generale per i musei del Ministero dei Beni culturali e del Turismo. L’impresa Con i Bambini attua i programmi del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, nato da un’intesa fra le Fondazioni di origine bancaria, il Forum del Terzo settore e il governo.
Marco Imperiale, direttore di Con i Bambini, ha illustrato l’attività del Fondo che ha messo in campo risorse per 360 milioni nei primi tre anni e che avrà a disposizione risorse per ulteriori 240 milioni nel nuovo triennio: «Con i primi bandi, in due anni, sono stati sostenuti 272 progetti in tutta Italia, con un contributo di circa 213 milioni. Il ruolo di stimolatore dovrebbe essere agito dalle associazioni del Terzo settore». Da qui nasce Arteteca Ludoteche museali che ha attivato due strutture per l’apprendimento e il gioco, dedicate ai bambini nella fascia fra i 3 e i 6 anni, una nel Pio monte della Misericordia di Napoli e l’altra nel Museo archeologico dell’Antica Capua a Santa Maria Capua Vetere, e dal progetto è nato il libro illustrato di cui si diceva e che viene utilizzato anche per spiegare e raccontare in giro per l’Italia il progetto.
Ledo Prato, presidente di Mecenate 90, ha raccontato parte di questa esperienza: «È il tentativo di intervento in un’area confiscata alla camorra e ci starebbe benissimo una iniziativa sui bambini e con i bambini. Il Museo di Napoli si metterà in gioco nel progetto di Castel Volturno. È un progetto che sollecita tre questioni: la prima riguarda come un museo può essere accessibile a dei bambini; la seconda è che anche quando in un museo c’è un’esperienza didattica rimane quasi sempre isolata nel suo spazio; la terza questione è come integrare appieno dei musei le ludoteche. Si tratta di sapere inquadrare la questione e il museo deve accettare la sfida di diventare parte della comunità educante». Da questo punto di vista, il direttore generale del ministero, Lampis, ha fatto un invito che bene illustra come il progetto delle ludoteche museali può diventare un progetto che riguarda tutti i fruitori di un museo: «Usate gli strumenti pensati per i bambini nei musei perché ci danno chiavi di comprensione della simbologia complessa nell’arte utili a tutti per capire».
Un progetto quindi che può travalicare i suoi stessi confini visto che riguarda un mondo, quello dei musei, in rapida crescita: nel triennio 2015-17 i musei italiani hanno aumentato il numero dei loro visitatori del 25% e gli incassi sono aumentati in questi ultimi anni del 40%, ha ricordato Lampis.
Surus e Cornacchia, con i loro più noti amici Annibale e Caravaggio, protagonisti del libro illustrato, raccontano dunque l’esperienza delle ludoteche museali utili a tutti e contribuiscono a estendere la rete di spazi e di cultura impegnati nel contrasto alla povertà educativa.
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