Welfare

Alberi:se minacciano strade e case si possono abbattere

Sostituiti gli alberi di un viale di Piacenza.Le radici minacciavano le abitazioni.Natura e città non sono sempre compatibili.

di Redazione

Sostituiti gli alberi di un viale di Piacenza. Le radici minacciavano le abitazioni. Natura e città non sono sempre compatibili. In particolare, le scelte di arredo urbano spesso non tengono conto delle caratteristiche dei luoghi e gli innesti possono risultare poco vantaggiosi per la popolazione. Soprattutto in passato, questi aspetti venivano spesso trascurati. Come è accaduto nel Comune emiliano, dove in una strada centrale sono stati impiantati nel corso degli anni Cinquanta, tigli e platani, alberi secolari e destinati a crescere enormemente. Sono bastati, infatti, pochi decenni a far si che un elemento di abbellimento divenisse un vero e proprio problema di convivenza. Ci racconta Paolo Colagrande, difensore civico di Piacenza, che ha raccolto molte lamentele dei cittadini: «Le radici di queste piante hanno cominciato ad aggredire le fondamenta sviluppandosi non tanto lungo la sede stradale, ma verso le abitazioni civili». Un intervento netto e deciso, come invocato da alcuni, non era però possibile. Esistono, infatti, leggi nazionali di tutela che consentono l’abbattimento di alberi solo se malate e, quindi, a fini essenzialmente terapeutici. Non era, peraltro, possibile da parte dell’amministrazione continuare ad ignorare il problema. «Ci trovavamo di fronte a dei danni subiti dalle strutture abitative dei privati che chiedevano un intervento del Comune. Ma, soprattutto, al più ampio aspetto della compatibilità tra ambiente e centro cittadino e a ricercare soluzioni adeguate». Il problema è stato alla fine risolto attraverso una sottile interpretazione delle normative comunali e delle leggi nazionali di salvaguardia della flora nei centri urbani, un’escamotage utile a salvaguardare l’interesse pubblico. Infatti, come ci spiega Colagrande: «quando viene accertato un rischio concreto per le strutture immobili urbane, la pianta può essere recisa e sostituita con altra specie più adatta al centro storico». Più adatta, sottolinea il difensore civico, ma meno bella.

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