Welfare

Punto di vista

La cultura e l'arte diventano lo spunto e l'occasione per rendere evidente la solidarietà e il volontariato

di Paolo Manzo

Associazione Circolo culturale Punto di vista
via al Castello,1
14053 Canelli (AT)
tel. 0141.833779
brunofantozzi@libero.it
Fondata nel 1994
Presidente: Bruno Fantozzi
Scopo: cultura e arte solidale

Cultura e volontariato. A Canelli, sulla collina che Pavese vedeva ogni mattina da Santo Stefano Belbo e che è dominata da un bellissimo castello (di proprietà dei Gancia), è nata nel 1994 l’associazione Circolo culturale Punto di vista. Un nome che per il presidente Bruno Fantozzi assume un duplice significato «sia per la posizione della struttura che domina Canelli dall’alto del centro storico, sia per il desiderio che l’associazione rappresenti un punto di confronto tra diverse opinioni. Uno spazio aperto per la cultura e l’arte che cerchiamo di diffondere, collegandole a progetti formativi e di aiuto nei confronti di chi soffre o è malato». Sì, perché Punto di vista da due anni è impegnato in un programma, “Nel cuore della differenza”, che ha proprio lo scopo di valorizzare e rendere sempre più visibile, nel basso Piemonte, il volontariato.
«Collaboriamo attivamente con un centro di servizi per il volontariato, Univol Csv, e con il centro diurno Tarighemar dell’Asl di Asti». E proprio grazie a questa partnership, il 28 aprile nella sede dell’associazione circolo culturale Punto di vista, si è inaugurata una manifestazione dal titolo significativo Arte tra etica ed estetica, allestita dallo scenografo Eugenio Guglielminetti.
Spiega Bruno Fantozzi: «L’idea è di proporre un’arte al di fuori dei canoni delle solite mostre. Il percorso sarà interattivo e gran parte delle opere esposte è stata prodotta nei laboratori di arteterapia dei centri diurni piemontesi». Il vero scopo della mostra, che sarà itinerante e si sposterà prima a Moncalieri e poi a Como, è di raccogliere fondi per aiutare a superare i pregiudizi ideologici e culturali che molti ancora hanno nei confronti dei cosiddetti diversi.
E quale strumento migliore dell’arte?

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