Sostenibilità

Ecocidio e diritto all’ingerenza ecologica: chiavi per contrastare gli incendi in Amazzonia?

La tesi, certamente provocatoria, sta facendo discutere. Se ne parla in queste ore a Climax Festival 2019 dove è stata lanciata e gli incendi in Amazzonia lo comproverebbero. Nel frattempo, si fa sempre più largo l'idea che l'ecocidio vada riconosciuto come crimine globale

di Marco Dotti

La tesi, certamente provocatoria, sta facendo discutere. Se ne sta parlando al Climax Festival 2019, a Bordeaux, dove è stata lanciata: serve un diritto di ingerenza ecologica. Gli incendi in Amazzonia lo comproverebbero.

Da anni impegnata sulla questione dei "diritti della natura", la giurista Valérie Cabanes ha aggiunto una postilla: va riconosciuto l'ecocidio, come crimine internazionale.


Intervistata dal mensile Wedemain, Cabanes ha ricordato che una proposta di legge per accogliere l'ecocidio nel sistema penale francese è stata rigettata dal Senato nel maggio scorso. A proporla era stato il gruppo socialista, ma la redazione della proposta, avvenuta di fretta e senza consultarsi con i giuristi più attivi nella causa dei diritti della natura, ha portato a un dispositivo monco, poi completamente affossato dalla camera.

Il dibattito, però, resta aperto e viene oggi rilanciato assieme all'ipotesi dell'ingerenza ecologica.

Un numero crescente di partiti e movimenti politici, spiega Cabanes, «è interessato a riconoscere il crimine di ecocidio e i diritti della natura, ma in modo più o meno opportunistico». Ritengono che vi sia un'aspettativa reale da parte del pubblico su questo tema e vogliono cavalcare l'onda.

Ma se i governi «decidesse davvero di prendere in mano l'argomento», adotterebbero sicuramente «una definizione di ecocidio quasi impossibile da dimostrare, di modo che i leader politici ed economici sarebbero perseguiti solo se si dimostra l'intenzione di nuocere» alla natura e al pianeta.

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