Non profit

Servizio civile, a bando meno di 39mila volontari

Duemila in meno di quelli previsti e 14mila in meno rispetto al 2018 (erano stati 53.363). Saranno impegnati su 3.735 progetti, 3.478 in Italia e 257 all’estero. Il bando di selezione degli operatori volontari è previsto per i primi giorni di settembre

di Lorenzo Maria Alvaro

Con il Decreto del Capo del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale (n. 521/2019 del 26 agosto 2019) sono stati individuati «i progetti di servizio civile universale, presentati dagli enti iscritti all’Albo di servizio civile universale, all’Albo nazionale o agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, che sono finanziati con le risorse del Fondo nazionale per il servizio civile ad oggi definite dal Documento di programmazione finanziaria per il 2019».

Sono quindi 3.735 i progetti di servizio civile universale che potranno essere realizzati sul territorio nazionale ed estero, con l’impiego complessivo di 39.181 operatori volontari. Circa duemila in meno di quelli preventivati dal Dipartimento che aveva parlato di 41mila posti. E oltre 14mila in meno di quelli assegnati nel 2018, che erano stati 53.363.

Rimane da capire, anche a causa della crisi di Governo, che fine farà l’annunciato disegno di legge che avrebbe dovuto portare in dote 70 milioni aumentando il contingente 2019 da 41mila a oltre 50mila volontari.

In particolare i progetti finanziati sono:

  • 1.429 progetti presentati al Dipartimento da realizzarsi in Italia per l’impiego di 20.103 operatori volontari;
  • 92 progetti presentati al Dipartimento da realizzarsi all’estero per l’impiego di 605 operatori volontari;
  • 165 progetti presentati al Dipartimento che prevedono “misure aggiuntive”, ossia un periodo di permanenza fino a tre mesi in un altro Paese UE o un periodo di tutoraggio ma anche strumenti per favorire la partecipazione di giovani con minori opportunità – per l’impiego di 2.188 operatori volontari;
  • 2.049 progetti presentati alle Regioni e Province autonome, da realizzarsi nei territori di competenza delle stesse, per l’impiego di 16.285 operatori volontari.

Dal dipartimento segnalano come «tra i progetti non ci sono quelli destinati alle attività di accompagnamento ai grandi invalidi e ciechi civili, per i quali sono previsti 797 posti per operatori volontari, in quanto lo specifico avviso per gli enti verrà pubblicato nel prossimo autunno».

L’emanazione del Bando di selezione degli operatori volontari è prevista per i primi giorni del prossimo settembre.

Quest’anno, tra le altre cose e per la prima volta, comunica il Governo «la candidatura dei giovani avverrà esclusivamente in modalità on-line» grazie ad una specifica piattaforma, raggiungibile da PC fisso, tablet o smartphone, cui si potrà accedere attraverso SPID, il “Sistema Pubblico d'Identità Digitale”. «È una piccola rivoluzione per il servizio civile universale che risponde alla priorità che il nostro Paese si è data di garantire ai cittadini un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi della Pubblica Amministrazione e che assicurerà maggiore trasparenza delle procedure. Inoltre, tale modalità, permetterà una riduzione dei tempi dei procedimenti e una semplificazione dei processi, agevolando l’attività del Dipartimento, delle Regioni e Province Autonome e degli enti di servizio civile. Ai giovani verrà dato tutto il supporto necessario per la compilazione della domanda attraverso siti web, semplici manuali, indirizzi mail dedicati e, se necessario, riceveranno assistenza diretta da parte degli enti di servizio civile interessati».


Chi intende partecipare al Bando, che sarà pubblicato i primi di settembre prossimo e che è destinato a giovani tra i 18 e i 28 anni, può intanto cominciare a richiedere lo SPID con un livello di sicurezza 2; sul sito dell’AGID – Agenzia per l’Italia digitale sono disponibili tutte le informazioni necessarie, anche con faq e tutorial. Chiaramente la richiesta dello SPID potrà essere effettuata anche dopo la pubblicazione del Bando.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.