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Il Miur annuncia il primo bando PON aperto alle paritarie: 50 milioni contro la dispersione scolastica
La legge di stabilità 2017 prevedeva l'apertura dei PON - finanziati dai Fondi Strutturali Europei - anche alle scuole paritarie, ma poi è servito un lungo iter di revisione dell'accordo di partenariato con l'UE. Da un anno e mezzo, raggiunto quel traguardo, si attendeva l'ultimo passo del Miur. L'avviso riguarda il contrasto alla dispersione scolastica e della povertà educativa in alcune aree del Mezzogiorno
di Redazione
Per la prima volta gli istituti paritari potranno accedere ai fondi PON, cioè ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea attraverso il Programma Operativo Nazionale 2014-2020. Il bando del debutto è un avviso importante, 50 milioni di euro per il contrasto della dispersione scolastica e della povertà educativa nelle scuole del primo e del secondo ciclo. Si parte da 292 aree territoriali particolarmente a rischio, individuate nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Era il novembre 2016 quando il Parlamento, nella legge di stabilità, approvò un emendamento per cui il PON del Miur, finanziato dai Fondi Strutturali Europei, doveva essere aperto anche alle scuole paritarie, comprese – secondo la norma nazionale, la legge 62 del 2000 – nella locuzione “istituzioni scolastiche” in quando parte costitutiva del sistema nazionale di istruzione. Fin dal gennaio 2017 di conseguenza da tutti gli avvisi PON pubblicati sono stati accantonati dei fondi per le scuole paritarie, ma per partecipare ai bandi serviva una revisione dall'accordo di partenariato europeo, arrivata nel febbraio 2018. Da allora, il silenzio, nonostante diversi altri avvisi siano stati pubblicati in questo anno e mezzo. Fonché a inizio maggio Virginia Kaladich, presidente nazionale di FIDAE, una federazione che riunisce quasi 2mila scuole cattoliche primarie e secondarie, con circa 25mila docenti, aveva anticipato la comunicazione del Miur che dava per «imminente» il nuovo avviso.
«Con questo avviso diamo la priorità a 292 aree, ma andremo avanti con successivi bandi per una copertura quanto più ampia possibile», commenta il ministro Marco Bussetti. «Intervenire nelle aree a rischio povertà educativa è essenziale per garantire a tutti i nostri ragazzi un vero diritto allo studio».
L’apertura anche alle scuole paritarie dei fondi, prosegue il ministro, «va poi vista come un traguardo importante: il sistema scolastico nazionale comprende anche questi istituti e dobbiamo garantire ai ragazzi che li frequentano le stesse opportunità. Soprattutto nelle aree dove ci sono maggiori carenze educative».
L’Avviso – lanciato oggi dal Miur – mette a disposizione risorse fino a 32.000 euro per ogni istituto, statale o paritario, per potenziare le competenze di base, ma anche le conoscenze digitali e in materia di cittadinanza. Sono previsti anche moduli didattici con il coinvolgimento dei genitori. Sarà possibile attivare oltre 1.500 moduli di 30 ore ciascuno e intervenire in questo modo sulle situazioni potenzialmente più delicate di fallimento formativo precoce e di povertà educativa. Le scuole potranno presentare i progetti esclusivamente on line, dalle ore 10.00 del 15 settembre 2019 alle ore 15.00 del 21 ottobre 2019.
Le proposte progettuali potranno riguardare il potenziamento delle aree disciplinari di base (Italiano, Matematica, Scienze, Lingue straniere, nuove tecnologie e nuovi linguaggi) e il rafforzamento delle competenze di base: alfabetica funzionale, multilinguistica, STEM (Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica), personale e sociale, imprenditoriale, in materia di cittadinanza, in materia di consapevolezza ed espressione culturale.
Foto Unsplash
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