Formazione

Corea del nord: l’affaire profughi

Le migliaia di profighi che fuggono in Cina per chiedere asilo politico nelle ambasciate provocano incidente diplomatico con Giappone e Usa

di Paul Ricard

Torna a farsi esplosivo il problema delle decine di migliaia, da 200 a 300.000 mila secondo organismi umanitari, di profughi clandestini nord coreani in Cina che cercano a gruppi, appoggiati da organizzazioni umanitarie sud coreane, di trovare asilo in ambasciate e consolati stranieri, nonostante le sempre più severe misure repressive della polizia cinese. Ad essere coinvolti negli ultimi giorni sono i consolati degli Stati Uniti e del Giappone nella città nord orientale di Shenyang. La città si trova al centro della vasta zona di confine con la Corea del nord, dove si nasconde da anni una sempre più vasta massa di nordcoreani in fuga dalla fame e dalla mancanza di libertà nel paese d’origine, colpito nella seconda metà degli anni Novanta da disastrose alluvioni alternate a siccità e carestie. Oggi le ‘fughe organizzate’ sono sfociate in un incidente diplomatico tra Cina e Giappone che ha convocato d’urgenza l’ambasciatore cinese a Tokyo protestando per l’asserita intrusione della polizia cinese all’interno del consolato giapponese per arrestare, cosa poi avvenuta, cinque nord coreani che vi cercavano rifugio. ”E’ stata una patente violazione dei trattati che proteggono l’extraterritorialità delle sedi diplomatiche”, ha detto il vice ministro degli esteri giapponese Yukio Takeuchi. L’ambasciatore cinese ha respinto, a nome del suo governo, la protesta. Sempre a Shenyang, tre nordcoreani si sono rifugiati nel consolato americano, chiedendo asilo politico. La Cina considera immigrati illegali tutti i nordcoreani rifugiatisi nel paese e ha annunciato che rimpatrierà quanti verranno scoperti. La Corea del sud, e ora anche Stati Uniti e Giappone, ritengono invece che tutti quelli che lo desiderano devono poter trovare asilo politico all’estero, dal momento che il rimpatrio espone i clandestini a sicure punizioni e persecuzioni in Corea del nord.


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