Welfare

Colombia: Amnesty, rompere il silenzio

Amnesty International preoccupata per la rottura delle trattative di pace tra il governo e le Farc

di Redazione

Amnesty International esprime forte preoccupazione per la recente rottura delle trattative di pace tra il governo colombiano e le Farc (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia), il principale gruppo di opposizione armata, che ha provocato l?intensificarsi del conflitto e l?attuale aggravamento della crisi dei diritti umani nel paese. Sebbene la Colombia sia coinvolta in un conflitto armato da circa 40 anni, l?attuale clima nazionale ed internazionale fa ritenere che nei prossimi mesi, e forse anni, si verificherà un ulteriore rilevante inasprimento della già cronica situazione dei diritti umani, la cui vittima principale resta tuttora la popolazione civile. In un momento di grave crisi umanitaria e a pochi giorni dalla data delle prossime elezioni presidenziali, la Segretaria Generale di Amnesty International, Irene Khan, ha concluso oggi la sua visita in Colombia, la prima in un paese latinoamericano. Nel corso della missione, nella quale ha incontrato altre organizzazioni dei diritti umani, vittime di abusi dei diritti umani e loro familiari, rappresentanti del corpo diplomatico accreditati nel paese e alti funzionari del Governo, Irene Khan ha preso parte ad una tavola rotonda con i principali candidati alla Presidenza esortandoli ad impegnarsi pubblicamente per l?adozione di misure concrete volte alla piena tutela dei diritti umani in Colombia. Amnesty International ribadisce le proprie preoccupazioni per la grave situazione in atto nel paese con particolare riguardo a: – allargamento del conflitto all?interno del paese in aree in precedenza non interessate dalle ostilità – coinvolgimento dei paesi confinanti (Panama, Ecuador, Perù, Venezuela) che risulta stiano rinforzando i controlli per impedire alle forze della guerriglia di oltrepassare le frontiere; Amnesty International teme che possano verificarsi violazioni del diritto di asilo – mancanza di sicurezza degli sfollati interni e delle comunità indigene e afro-colombiane che vivono nelle zone di conflitto – violazioni della legge umanitaria internazionale da parte dei gruppi di opposizione armata, particolarmente delle FARC, che si sono rese responsabili di numerosi sequestri e cattura di ostaggi – possibilità di un aumento degli aiuti militari da parte degli Stati Uniti e tentativi di annullare le restrizioni sull?utilizzo di questi aiuti – aggravamento delle condizioni di sicurezza in cui agiscono i difensori dei diritti umani – possibilità per il nuovo governo che si insedierà il prossimo agosto di ricercare una soluzione militare al conflitto armato; non risulta, infatti, che i diritti umani abbiano un posto di rilievo nel programma dei candidati presidenziali ?A questo punto critico del conflitto colombiano è ancora più importante che le parti belligeranti raggiungano un accordo umanitario al fine di proteggere la popolazione civile, perché il rispetto per i civili è una delle pietre angolari della legge umanitaria internazionale?, ha commentato Maria Panatero, coordinatrice per la Colombia della Sezione Italiana di Amnesty International. ?Il mondo non può più stare a guardare la tragedia del conflitto colombiano. La comunità internazionale può e deve giocare un ruolo chiave per abbattere il muro di silenzio costruito dalle autorità colombiane per ostacolare la raccolta delle informazioni e la denuncia delle violazioni dei diritti umani. La comunità internazionale inoltre deve insistere perché il governo applichi le ripetute raccomandazioni delle Nazioni Unite, in particolare quelle che riguardano la fine dell?impunità, lo smantellamento dei gruppi paramilitari che agiscono in accordo con l?esercito, e la protezione dei difensori dei diritti umani e degli altri settori civili minacciati?.


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