Cultura

Annan: “Smettiamola di far pagare ai bambini i nostri fallimenti”

Il discorso d'apertura del Segretario generale Onu alla riunione straordinaria sull'infanzia. Le promesse mancate e i nuovi impegni

di Benedetta Verrini

Secondo giorno a New York per la Sessione speciale dell’Assemblea generale dell?ONU, dedicata ai diritti di bambini e adolescenti. Ieri, nel corso della formale apertura dei lavori, il Segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, ha sottolineato con durezza come il mondo degli adulti sia in debito con l’infanzia: “dobbiamo smetterla di far pagare ai bambini il prezzo dei nostri fallimenti”. Annan ha anche ricordato ai delegati dei 180 Paesi presenti che le promesse fatte nel corso del summit dovranno essere mantenute entro il 2015, come sottoscritto nella Dichiarazione del millennio. E’ intervenuto poi anche Carol Bellamy, Direttore generale dell’UNICEF, che ha tracciato un sintetico bilancio dei risultati raggiunti negli ultimi dieci anni e delle promesse non mantenute. “oggi la condizione dei bambini è migliorata rispetto a dieci anni fa – ha detto, ricordando che – rispetto a dieci anni fa, oggi muoiono ogni anno 3 milioni di bambini in meno. Ma altri 11 milioni continuano a morire per malattie prevenibili; e nel mondo ci sono 150 milioni di bambini malnutriti, 120 milioni che non vanno a scuola, e 300.000 costretti a combattere….” Ecco, di seguito, il testo del discorso di Kofi Annan all’apertura del Summit: Illustri Capi di Stato e di governo, Eccellenze, Signore e Signori, Questa non è soltanto una Sessione speciale sull’infanzia. E’ una riunione sul futuro dell’umanità. Ci incontriamo qui perché non c’è nulla di più unificante, più urgente o più universale del benessere dei bambini. Non c’è questione più importante. Nessuno di noi – né nelle Nazioni Unite, né nei governi, né nella società civile, né di certo tra i bambini oggi in questa sala – ha bisogno di essere convinto che questa Sessione deve essere davvero speciale. E sarà speciale quanto meno per una cosa: sarà la prima volta che i bambini stessi parleranno in un evento di questa natura. Chiedo a tutti gli adulti qui presenti di ascoltarli con attenzione. Per lavorare per un mondo a misura di bambino, dobbiamo lavorare con i bambini. Vorrei quindi rivolgermi a loro – ai bambini del mondo. Vorrei dirvi che, dovunque voi viviate, Avete il diritto di crescere liberi dalla povertà e dalla fame Avete diritto a una istruzione di qualità, che siate bambine o bambini Avete diritto a essere protetti dalle malattie infettive, compreso l’HIV / AIDS Avete il diritto di crescere in un pianeta pulito e sano, con disponibilità di acqua potabile Avete diritto a una vita libera dalla minaccia della guerra, dell’abuso e dello sfruttamento. Questi diritti sono ovvii. Eppure noi, gli adulti, abbiamo deplorevolmente fallito nel garantirvi molti di essi. Uno su tre di voi ha sofferto di malnutrizione prima dei cinque anni. Uno su quattro di voi non è stato vaccinato contro nessuna malattia. Quasi uno su 5 di voi non va a scuola; e tra quelli di voi che vanno a scuola, 4 su 5 non riusciranno a completare la quinta classe. Sinora, molti di voi hanno visto violenze che nessun bambino dovrebbe vedere. Tutti voi vivete sotto la minaccia del degrado ambientale. Noi, gli adulti, dobbiamo ribaltare questa lista di fallimenti. E ci siamo impegnati a farlo. I diritti che vi ho descritto fanno parte delle promesse fatte con la “Dichiarazione del Millennio” – una lista di impegni sottoscritti da tutti i leader del mondo. Hanno promesso che, entro il 2015, avremo dimezzato il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. Hanno promesso che, entro quello stesso anno, tutti i bambini e le bambine in età di scuola elementare andranno a scuola. Hanno promesso che la diffusione dell’AIDS verrà fermata. Hanno promesso di operare per prevenire le guerre e proteggere le risorse del pianeta. Questa riunione dell’Assemblea generale ci ricorda che queste promesse sono state fatte a voi, alla prossima generazione. Questo significa che un bambino o bambina nato nell’anno 2000 ha il diritto di aspettarsi di vedere un mondo molto diverso entro il suo quindicesimo compleanno. Significa che tutti voi avete il diritto di vedere un mondo migliore nel corso della vostra vita. Quel mondo migliore sarà costruito solo investendo su di voi, i bambini del mondo. Qualcuno può dire che tutto questo non verrà fatto. Ma guardate cosa abbiamo ottenuto in passato nell’arco di soli 15 anni. Un bambino nato nel 1954 nasceva in un mondo che non aveva mai visto un satellite nello spazio – ma quando quel bambino compiva 15 anni, un uomo atterrava sulla luna. Un bambino nato nel 1964 nasceva in un mondo dove decine di milioni di persone erano infettate dal vaiolo – ma quando quel bambino compiva 15 anni, il vaiolo era stato cancellato dalla faccia della terra. Un bambino nato nel 1976 nasceva nel mondo degli anni più bui e brutali del regime dell’apartheid in Sudafrica – ma quando quel bambino compiva 15 anni, Nelson Mandela, che è qui con noi stamane, era stato liberato e la fine dell’apartheid era prossima. Siamo felici che oggi, dopo altri 10 anni, Madiba sia con noi a questa Sessione speciale, e che ancora lavori duramente più di chiunque altro per dare ai bambini un futuro migliore. Infine, un bambino nato nel 1982 nasceva in un mondo dove nessuno cercava di limitare l’uso delle mine che, dall’Angola all’Afghanistan, uccidevano e mutilavano migliaia di bambini – ma nell’anno in cui quel bambino compiva 15 anni, veniva firmato un trattato che bandiva l’uso di queste armi abominevoli. Cosa significano tutti questi eventi? Perché tutto questo è accaduto e cosa ha in comune? Tutto ciò è stato realizzato perché persone hanno impegnato le loro teste e i loro cuori lavorando insieme per raggiungere obiettivi che avevano stabilito. Se sono riusciti a compiere tutte queste cose nell’arco dell’infanzia di un bambino, come possiamo noi non farcela a mantenere gli impegni assunti concordemente da tutti i paesi del mondo? Specialmente se sappiamo per esperienza che per ogni dollaro investito nello sviluppo di un bambino, c’è un ritorno per la società di sette dollari? Agli adulti in questa sala, vorrei dire: smettiamola di far pagare ai bambini i nostri fallimenti. Chi fra di noi non si è sentito umiliato, guardando negli occhi di un bambino deluso? I ragazzi presenti in questa sala sono testimoni delle nostre parole. Loro e i loro coetanei in ogni paese hanno diritto di aspettarsi che noi traduciamo le nostre parole in fatti, e lo ripeto, si aspettano che traduciamo le parole in fatti e che costruiamo un mondo a misura di bambino. Grazie


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