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Anche l’associazione dei volontari italiani del sangue alla “Maratona Patto per la salute”

«Il nostro auspicio è che le priorità presentate non rimangano sulla carta, ma diventino indicazioni concrete», ha sottolineato il presidente nazionale Gianpietro Briola

di Redazione

Anche AVIS è intervenuta, con il presidente nazionale, Gianpietro Briola, alla giornata conclusiva della Maratona in vista del Patto per la salute organizzata dal Ministero della Salute.

Alla presenza del Ministro della salute, on. Giulia Grillo, e di rilevanti attori del sistema sanitario nazionale, il presidente Briola ha presentato alcune priorità di AVIS in tema di carenza dei medici specializzandi, governance farmaceutica (specie riguardo ai plasmaderivati) e di aggiornamento degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.

Nel Memoria di Avis presentata da Briola sono state sottolineate alcune osservazioni:

  1. Carenza dei medici specializzandi
    a) Affrontare urgentemente il problema della carenza degli organici dei Servizi Trasfusionali, soprattutto con riferimento ai medici dirigenti;
    b) Risolvere il problema della formazione specialistica dei medici di Medicina Trasfusionale attualmente non prevista e non disciplinata dalle norme in vigore;
    c) Prevedere per gli specializzandi la possibilità, dopo un congruo periodo di formazione, di proseguire il percorso presso strutture trasfusionali regionali pubbliche, ovvero Unità di Raccolta gestite in convenzione dalle Organizzazioni di donatori di sangue, accreditate all’interno della rete formativa regionale.
  2. Governance farmaceutica e dei dispositivi medici
    a) Proseguire il percorso fin qui realizzato ricomprendendo, nell’ambito della revisione della governance farmaceutica, anche azioni collegate al sistema nazionale della produzione e distribuzione dei medicinali plasmaderivati prodotti in conto lavorazione ai sensi dell’articolo 15, della Legge 21 ottobre 2005 n. 219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” e del Decreto 2 dicembre 2016 “Programma nazionale plasma e medicinali plasmaderivati, anni 2016-2020”, anche al fine di evitare eventuali shortage di prodotti.
  3. Aggiornamento standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera
    a) Rafforzare la governance del Sistema Trasfusionale Regionale attraverso una migliore definizione della organizzazione del ruolo e delle funzioni delle strutture regionali di coordinamento, in particolare per quanto riguarda le interrelazioni gerarchiche con il livello programmatorio e di governo, sia regionale che aziendale;
    b) Istituzionalizzare le reti di Medicina Trasfusionale secondo il modello hub & spoke e l’organizzazione dipartimentale interaziendale o di area vasta;
    c) Migliorare l’organizzazione delle attività di Medicina Trasfusionale e di raccolta del sangue e degli emocomponenti negli ospedali di base, al fine di garantire con più efficacia gli obiettivi di autosufficienza regionale, i livelli essenziali di assistenza, nonché la continuità assistenziale e il sistema urgenza-emergenza;
    d) Prevedere una maggiore disponibilità negli orari di apertura delle strutture trasfusionali pubbliche dedicate alla raccolta di sangue e plasma per agevolare l’accesso ai donatori.
  4. Monitoraggio dell’effettiva erogazione dei LEA
    a) Promuovere l’utilizzo del Nuovo Sistema di Garanzia per assicurare i prodotti drivers e il plasma da destinare alla produzione industriale di farmaci plasmaderivati e una buona ottimizzazione dell’impiego del sangue, evidenziando altresì eventuali squilibri regionali e di aderenza.
  5. Il mantenimento dei principi di solidarietà, volontarietà e gratuità del sistema
    a) Garantire il virtuoso sistema di attività trasfusionali, sulla base del quadro regolatorio attualmente vigente, che si fonda sulla donazione volontaria periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti.

«È stato certamente un importante momento di ascolto – ha dichiarato il presidente di AVIS – e molto partecipato. Il nostro auspicio è che le priorità presentate non rimangano sulla carta, ma diventino indicazioni concrete per il Patto per la salute. Il futuro del sistema sanitario italiano è strettamente collegato a un futuro di investimenti per il sistema trasfusionale».

La maratona ministeriale dell’ 8-9-10 luglio è consistita in tre giorni di confronti, incontri istituzionali e nuove idee da mettere sul tavolo del ministero, in un percorso di condivisione con i pilastri del sistema salute: ordini professionali, le società scientifiche, sindacati, imprese, associazioni di pazienti e del volontariato.