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Delega fiscale approvata alla Camera

Nostra intervista al relatore Vittorio Emanuele Falsitta

di Francesco Maggio

Approvato alla Camera il disegno di legge delega fiscale. Si tratta di un provvedimento molto ambizioso, che dovrebbe ridisegnare radicalmente il sistema tributario italiano. Ma che il non profit, per certi versi, teme. Non tanto perché ne rimarrebbe escluso. Anzi. Sono previste espressamente agevolazioni fiscali al settore. Quanto piuttosto, perché avverte il rischio dell?improvvisazione con cui non di rado il Governo ha dimostrato di approcciare questo mondo. Come andrà a finire? Sono fondati certi timori? Lo chiediamo al relatore del provvedimento, Vittorio Emanuele Falsitta, giovane avvocato tributarista, parlamentare di Forza Italia alla sua prima legislatura. ?Insieme allo studio del diritto?, dichiara, ?la mia vera passione è sempre stata la politica. Intesa come strumento per ridurre le disuguaglianze e accrescere il benessere generale. Per questo? prosegue, ?da quando sono stato eletto deputato, il mio impegno in Parlamento è totale. Ho abbandonato quasi del tutto l?attività professionale, e oggi, come relatore del disegno di legge delega di riforma del fisco, mi auguro davvero di contribuire a disegnare un fisco molto più solidale di quello attuale?.
Eppure con la riduzione delle aliquote a soli due scaglioni sono in tanti a sostenere che così si finisce con il mandare all?aria la progressività e penalizzare il ceto medio
Questa è una vera mistificazione della realtà. Oggi in Italia la progressività non c?è affatto, le imposte le pagano i lavoratori dipendenti e quelli autonomi, il 95% dei contribuenti ha un reddito inferiore ai 35mila euro. I ricchi, invece, o si fanno tassare in un altro Paese o convertono il proprio reddito e si fanno tassare con un?imposta sostitutiva, sfuggendo quindi alla curva dell?Irpef che disegna la progressività. Con la riduzione delle aliquote noi vogliamo proprio invertire questa tendenza e salvaguardare i redditi medio-bassi.
Rimane comunque il fatto che nel Terzo settore vi è la diffusa sensazione che questo Governo non abbia particolarmente a cuore i temi sociali
E? una percezione errata perché non solo nel disegno di legge delega è prevista espressamente un aumento della deducibilità fiscale delle erogazioni a favore delle organizzazioni non profit, un regime tributario favorevole per chi affida i propri risparmi ai fondi etici, ma è in cantiere l?ipotesi di istituire un?apposita tassa con fini solidaristici come la de-tax.
A proposito, a che punto è?
Stiamo effettuando una serie di simulazioni, da un lato, per valutarne le potenzialità di gettito, dall?altro per congegnare il suo funzionamento in modo tale da accentuarne il più possibile il profilo di sussidiarietà. E posso garantire che il Governo e il ministro Tremonti, in particolare, sono semplicemente entusiasti di dar vita ad un?imposta che contribuisca a finanziare progetti di solidarietà.
Perché allora, proprio Tremonti non di rado dà come l?impressione di entrare a gamba tesa nel non profit, come per esempio sta accadendo nel caso delle fondazioni di origine bancaria?
Il ministro Tremonti è uno scienziato del diritto, sa bene quello che fa ed io conosco la sua profonda sensibilità ai problemi del sociale. Se a volte dà l?impressione di assumere un atteggiamento duro o frontale è solo perché va dritto al cuore delle questioni, perché si propone di realizzare concretamente impianti normativi che si rivelino efficaci sul piano del risultato. Sceglie quindi gli strumenti più opportuni allo scopo, anche se questi, talvolta, possono di primo acchito apparire un po? troppo ?rivoluzionari?.

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