Sostenibilità

Wwf, muore il lago di Puccini

Il Wwf ha presentato una denuncia sul lago di Massaciuccoli al tribunale di Lucca che ha avviato un'indagine

di Redazione

Il romantico lago di Giacomo Puccini muore: è l’allarme lanciato dal Wwf della Toscana nel corso di una conferenza stampa a Firenze durante la quale è stato affermato che ”dentro il parco regionale di Migliarino- S. Rossore-Massaciuccoli si sta compiendo uno scempio senza precedenti” e che esiste ”un rischio tossicologico per uomini ed animali”. Il Wwf ha presentato una denuncia al tribunale di Lucca che ha avviato un’indagine il cui titolare è il sostituto Antonio Mariotti. In particolare il l’organizzazione ambientalista afferma che ”da anni si riversano nel lago – 700 ettari di acque e 1300 di palude – scarichi industriali, agricoli, civili ed ex discariche di rifiuti urbani con uscite di percolati, che hanno piegato un ecosistema unico in Italia e dichiarato sito di importanza comunitaria”. L’aspetto più drammatico è quello relativo alle acque, come ha confermato l’Arpat, agenzia regionale per l’ambiente: le concentrazioni di sostanze velenose (cromo, piombo, ferro, rame, azoto ammoniacale, sali inorganici disciolti, composti ossidabili) sono ”notevolmente superiori ai limiti indicati per le acque potabili, sia dal ministero che dall’ Oms”. Il rischio tossicologico è causato, afferma sempre il Wwf, ”in particolare dalla fioritura di alghe azzurre che producono tossine che danneggiano il fegato ed altri organi di animali e provocano gastroenterite acuta nei pesci, uccelli ma anche negli uomini”. Il Wwf ricorda che nel lago di pucciniana memoria – sulle cui rive in estate risuona la musica del maestro al quale è dedicato un importante festival -, ormai in gravissimo stato di eutrofizzazione, sono frequenti le morie di pesci ed anche di uccelli, mentre si continuano ad esercitare la pesca e la relativa vendita dei prodotti ittici ed a consentire l’uso turistico dell’area, bagni compresi. Secondo l’associazione ecologista parte dei veleni del lago di Massaciuccoli finiscono, attraverso il canale Burlamacca, nel mare di Viareggio, non escludendo con cio’ la causa della fioritura di alghe come accaduto la scorsa estate. Da parte sua l’ ufficio stampa dell’Ente parco regionale ha diffuso una nota nella quale il consigliere direttivo Paolo Cassola afferma che ”l’ inquinamento è gravissimo, ma si sta uscendo dal coma visto che da alcuni anni, nell’ ottica di una diversa gestione dei problemi, lo stesso Ente e’ impegnato nel dialogo con le parti per invertire una tendenza negativa decennale”.


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