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Borghesi: «Azzardo: serve una mobilitazione civica contro questa vergogna nazionale»

Per il professor Massimo Borghesi, ordinario di Filosofia Morale all'Università di Perugia, l'accordo tra Figc e una società dell'azzardo mette in luce come molti interventi del Governo, senza una rapida svolta, si stiano rivelando palliativi non al passo con l'emergenza sociale

di Marco Dotti

Di fede e sport ha parlato Papa Francesco e della «necessità che lo sport non venga corrotto» da affarismo e business. Come il peggiore degli autogoal, nelle stesse ore, la Federazione Italiana Gioco Calcio annunciava l'accordo di sponsorizzazione con la multinazionale Gamenet-Intralot, colosso dell'azzardo online e offline.

Dura la posizione delle associazioni e della società civile. Lucida e precisa l'analisi del professor Massimo Borghesi, intervenuto ieri a Radio Vaticana.

«Assieme alla condizione miseranda dei pronto soccorsi, quella dell’azzardo è un’altra delle vergogne nazionali. Di fronte alla deriva e all’imporsi degli interessi del gioco d’azzardo che sta gettando sul lastrico migliaia di giovani e famiglie, il fatto che lo Stato e la Federazione italiana gioco calcio siano coinvolti in questa pratica – che è una pratica nociva, non ci giriamo intorno – è una vergogna. E che il governo non fscida nulla, se non palliativi in questa direzione, è una vergogna che si aggiunge alla vergogna. Questo bisogna dirlo, bisogna che la sensibilità cresca e si svolga una vera e propria mobilitazione che costringa la politica a prendere i giusti provvedimenti». Queste le parole di Massimo Borghesi, professore ordinario di Filosofia Morale all’Università degli Studi di Perugia.

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