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Haiti è al collasso

È emergenza umanitaria ad Haiti. All’ospedale Saint Damien costruito e gestito da Fondazione Rava i bambini arrivano ipodermici e con infezioni respiratorie. «Ci stiamo preparando ad un picco di Colera perché l'acqua è tracimata dalle fogne», racconta Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione. «Rimaniamo operativi 24 ore su 24 per garantire assistenza e i nostri volontari stanno raggiungendo le zone più colpite per portare viveri e kit di prima emergenza»

di Anna Spena

All’ospedale Sait Damien di Haiti costruito e gestito da Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus i bambini arrivano ipodermici e con infezioni alle vie respiratorie. «Ci stiamo preparando a gestire un picco di colera», racconta Mariavittoria Rava presidente della Fondazione che è costantemente in contatto con Padre Rick, che gestisce in loco tutti i progetti e un team di 1600 ragazzi che si stanno recando nelle zone più povere per distribuire kit di prima emergenza e viveri. «L’acqua è tracimata dalle fogne, la situazione è tragica». Lo staff di Fondazione Rava ha messo in sicurezza gli accessi con sacchi di sabbia e protetto le finestre. «Abbiamo chiesto alle persone di rimanere 24 ore su 24 per garantire assistenza nonostante l’interruzione delle strade».

«A tutti voi che siete stati vicini in questi giorni e che avete ansia di sapere come stanno i vostri bambini dopo l’arrivo di Matthew, sono arrivato ieri notte a Santo Domingo e ho attraversato la frontiera via terra in mezzo ad una tempesta inimmaginabile insieme a Kieran e Susan di NPH Repubblica Dominicana», racconta Padre Rick. «Sono arrivato a Port au Prince che è letteralmente allagata e i danni sono dappertutto, alberi, case, persone. Abbiamo speso l’intero giorno con i ragazzi di Saint Luc a distribuire acqua, cibo, beni di prima necessità in tutte le aree degli slums nelle quali lavoriamo e dove le persone non essendo evacuate sono rimaste bloccate. Abbiamo svuotato i magazzini di tutte le donazioni ricevute e abbiamo creato diversi team per raggiungere i bisognosi di aiuto urgente».


Tutti i bambini accolti nelle Case NPH stanno bene anche se i venti forti hanno provocato ingenti danni alle strutture, alberi sradicati e caduti a Kenscoff sugli edifici, cisterne dell’acqua divelte e rovesciate, a Sant’Anna scoperchiato un pezzo di tetto.

I danni maggiori l’uragano Matthew li ha provocati nella nella parte sud-sudovest di Haiti. La Fondazione però non ha ancora notizia di tutte le scuole e dello staff a Les Cayes, a Jacmel, Jeremie. «Ciò che è peggio è che il ponte vicino a Leogane è stato portato via dall’acqua e quindi non c’è modo al momento di raggiungere questi luoghi».

Serve aiuto per acquistare medicinali da primo soccorso, coperte e viveri. E il concerto una serata con Fiorello organizzato per il prossimo 22 ottobre a favore dei bambini di Haiti, organizzato precedentemente al terribile terremoto, «sembra essere frutto della provvidenza», conclude Mariavittoria Rava.

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