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Sea Eye e Mediterranea davanti a Lampedusa: “Salvini non ci intimorisce”

La nave Alan Kurdi della Ong Sea Eye con 65 naufraghi a bordo e la barca a vela Alex di Mediterranea con altri 41 migranti sono al confine con le acque territoriali italiane e chiedono di poter entrare nel porto di Lampedusa per consentire lo sbarco delle persone soccorse

di Alessandro Puglia

Dopo aver soccorso i 65 migranti a largo delle acque libiche la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye ha proseguito verso Lampedusa rimanendo al confine con le acque territoriali italiane dove è stata notificata dalla Guardia di Finanza il decreto sicurezza Bis.

«Stiamo aspettando nelle acque internazionali di fronte a Lampedusa. La guardia di finanza ci ha affiancato notificandoci il decreto Salvini. Il porto è chiuso, la Germania, nonostante tutto, ha comunicato che ci sono più di 70 città che sarebbero ben felici di accogliere le persone salvate. Abbiamo urgentemente bisogno di un porto sicuro».

In una e-mail mandata alle autorità libiche è la stessa Ong a spiegare perché è impossibile riportare i migranti salvati in Libia:«È sufficientemente documentato che i migranti in Libia sono esposti al traffico di esseri umani, torture, lavori forzati, abusi sessuali, detenzione arbitraria e i centri di detenzione sono soggetti a bombardamenti aerei», spiega Gordon Isler, capo missione della Alan Kurdi.


Lampedusa è al momento l’unico porto sicuro possibile anche per la barca a vela Alex di Mediterranea che ha al momento 41 naufraghi a bordo. Srive Mediterranea su Facebook:

«In queste condizioni andare a Malta metterebbe a rischio la sicurezza e l'incolumità delle persone. Lampedusa è ora il solo porto sicuro possibile.Dopo una notte di scambi con i Centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e Italia, è del tutto evidente che partire per il porto de La Valletta nelle attuali condizioni significherebbe mettere a rischio la sicurezza e l'incolumità delle persone a bordo della Alex. Abbiamo addirittura scoperto che, secondo ITMRCC di Roma, in prossimità dell'arrivo nelle acque territoriali maltesi, Alex dovrebbe caricare di nuovo a bordo, in spregio a qualsiasi norma sulla sicurezza della navigazione, tutte e 41 le persone ed entrare così nel porto di La Valletta. Inquietanti sono poi le notizie di stampa che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l'esistenza di un accordo tra Governo italiano e maltese finalizzato al sequestro dell'imbarcazione Alex e all'arresto di tutto il nostro equipaggio. Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello stato di diritto. In queste condizioni, nel pieno rispetto del diritto internazionale, delle Convenzioni marittime e delle linee guida dell'IMO, abbiamo appena reiterato la richiesta di assegnazione del porto sicuro più vicino di Lampedusa come Place of Safety» conclude Mediterranea.

FOTO/ Sea Eye, Fabien Heinz

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