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Carola è libera, il gip di Agrigento non convalida l’arresto

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento non ha convalidato l'arresto nei confronti di Carola Rackete, la comandante della Sea Watch 3 che la notte tra venerdì e sabato ha attraccato nel porto di Lampedusa con 40 naufraghi a bordo dopo essere stata oltre 15 giorni in mare. "Una grande vittoria della solidarietà verso tutti i migranti, contro la criminalizzazione di chi vuole aiutarli", ha commentato la comandante della nave della Ong tedesca

di Alessandro Puglia

La Capitana torna libera. Il gip di Agrigento non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete perché la sua resistenza è legata “all’adempimento di un dovere”, aver salvato vite umane. Decadono anche gli arresti domiciliari perché secondo il gip, Alessandra Vella, la scelta di attraccare a Lampedusa è stata obbligatoria considerato che la Libia e la Tunisia non sono da ritenersi porti sicuri.


Sui propri profili social la Ong Sea Watch commenta così la notizia: «Siamo sollevati che la nostra capitana è libera! Non c'erano ragioni per tenerla in arresto, l'unica "cosa sbagliata" è stata fare rispettare i diritti umani nel Mediterraneo ed essersi presa la responsabilità che nessun governo europeo si è assunta».

La comandante Carola Rackete ha aggiunto: «Sono sollevata dalla decisione del giudice che considero una grande vittoria della solidarietà verso tutti i migranti, contro la criminalizzazione di chi vuole aiutarli. Sono commossa dalla solidarietà di tante persone. È stato un lavoro di squadra».

Tra le motivazioni del provvedimento del Giudice per le indagini preliminari di Agrigento – scrivono i legali della Ong – si ripristina «il primato del diritto rispetto a quello della forza».

«Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale», ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini a seguito della decisione del gip di Agrigento.

Secondo quanto si apprende la Prefettura di Agrigento avrebbe firmato il provvedimento di allontanamento nei confronti di Carola Rackete.

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