Welfare

Droga: in aumento i morti di overdose

Morti per overdose in continuo aumento negli ultimi 15 anni in Italia: dal 1984 al 2000 i decessi sono passati da 397 a 1016

di Redazione

Morti per overdose in continuo aumento negli ultimi 15 anni in Italia: dal 1984 al 2000 i decessi sono passati da 397 a 1016: 619 casi in più ogni anno, secondo i dati del ministero dell’Interno o 609 (dal 1984 al 1997), per i dati dell’Istat. Un fenomeno dovuto certamente ad un’aumentata diffusione delle droghe ma, secondo gli esperti, potrebbe trattarsi anche anche un drammatico ‘effetto collaterale’ di programmi di disintossicazione inefficaci e di una legislazione troppo repressiva. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista ‘Drug and Alcohol Dependence’. Ad analizzare i dati ufficiali sugli effetti letali degli stupefacenti Antonio Preti, del Centro Medico Genneruxi, in collaborazione con l’Unità per le Dipendenze da Droga e Alcol di Conegliano (Tv). Gli archivi ufficiali cui ha fatto riferimento sono stati quelli della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (Dade) (Ministero degli Interni, 1984-2000) e quelli Istat (1984-1997). L’incremento va da 351 casi (305 maschi) nel 1984, a 960 (859 maschi nel 1997, nell’archivio dell’Istat; e da 397 (341 maschi) nel 1984, a 1016 (931 maschi) nel 2000, nell’archivio del Ministero dell’Interno (Dade). L’aumento è stato più evidente negli uomini, i maggiori ‘fruitori’ delle droghe. Infatti, il rischio specifico (tasso ogni 100mila abitanti) e’ di 6,6 per gli uomini (età 15-44 anni) contro lo 0,7 per le donne. Secondo i dati dello studio nell’arco di un solo anno, ogni 100 tossicodipendenti, uno rischia di morire per overdose. Oggi il numero di morti per droga è maggiore al Nord ma forse, secondo i ricercatori, si raggiungerà una preoccupante omogeneità. L’analisi dei dati del Sud, infatti, mostra che il numero dei decessi sta crescendo molto più velocemente che al Nord. Inoltre, tra i giovani (25-34 anni) sono cresciuti i fenomeni di overdose ma la fascia d’età in cui sono maggiormente aumentati i decessi e’ stata quella dei tossicodipendenti tra i 35 e i 44 anni. I risultati delle indagini del Gruppo Tossicologico Forense, su 5190 casi di overdose, indicano che, anche se ben il 96% delle morti è provocato dall’eroina, nella meta’ dei casi il decesso è stato provocato da ‘cocktail’ di droghe. Infatti, spesso l’eroina è stata assunta insieme a benzodiazepine, marijuana, cocaina o metadone. I ricercatori spiegano che l’aumento di overdose può dipendere da una maggiore diffusione delle droghe in Italia. Ma anche dalla legislazione sugli stupefacenti, infatti il picco nelle morti, osservato nel biennio 1990-1991, è contemporaneo all’introduzione di modifiche restrittive (con una restrizione anche nell’uso ammesso del metadone). Mentre, il diffondersi di centri specializzati di cura nel territorio (i SerT) è legato ad un progressivo declino del rischio di morte per overdose. Tuttavia, fanno notare che, nella maggior parte dei casi, la morte per overdose segue un tentativo fallito di seguire un programma di disintossicazione. Per questo, suggeriscono che venga prestata una particolare attenzione nell’individuare il programma di disintossicazione più adatto per ogni tossicodipendente. Inoltre, ritengono che sarebbero utili interventi per favorire l’accettazione delle terapie mediche e psichiatriche. Anche perché, secondo i ricercatori, spesso l’overdose non è altro che un tentativo più o meno cosciente di suicidarsi quando la vita, anche a causa delle droghe stesse, ha perso ogni attrattiva.


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