Sostenibilità
Raccolta di vecchie pile: a metà anno superato l’obiettivo Ue
Il Consorzio Erp Italia nei primi sei mesi del 2019 ha raccolto oltre 1.400 tonnellate di batterie esauste e accumulatori portatili, pari al 47% di quanto immesso nel mercato, confermandosi leader di settore e partner di fiducia delle principali aziende produttrici. L'obiettivo imposto dall'Europa è del 45% all'anno
di Redazione
In sei mesi Il Consorzio Erp (Europea recycling Platform) Italia ha raggiunto l’obiettivo di un anno. Con questo risultato il Consorzio, tra i principali sistemi collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma di Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e Rpa (Rifiuti di Pile e Accumulatori), si conferma leader nel settore delle batterie e accumulatori portatili, superando l’obiettivo obbligatorio imposto dall’Ue: la raccolta e o smaltimento di almeno il 45% dell’immesso
In sei mesi, infatti, il Consorzio Erp Italia ha raccolto 1.464.357 kg di batterie e accumulatori portatili, ovvero il 47% del Rpa immesso nel mercato dai principali produttori di pile e accumulatori portatili associati al Consorzio. Un risultato ancora più significativo, se considerato che il Consorzio Erp Italia è costantemente impegnato a ricercare continue efficienze e a offrire tariffe molto competitive in rapporto al tasso di raccolta.
«La raccolta Rpa è molto complessa per natura, dimensione e diffusione capillare delle batterie esauste», afferma Alberto Canni Ferrari (nella foto), Country General Manager di Consorzio Erp Italia. «Grazie alla nostra particolare struttura organizzativa, che deriva dalla nostra rete internazionale, Consorzio Erp Italia è in grado di operare con una fitta rete logistica di operatori, ottenendo ottimi risultati e garantendo le migliori tariffe dal punto di vista del rapporto tasso di raccolta/prezzo, assicurando ai nostri associati il rispetto dei loro obblighi di compliance nel rispetto dell’Epr (Extended Producer Responsability)».
Secondo la normativa Ue, i produttori di batterie e accumulatori portatili devono assicurare che almeno il 45% dei propri prodotti immessi sul mercato siano recuperati e smaltiti, pena la mancata conformità alla normativa e il rischio di incorrere in sanzioni.
Diventa quindi fondamentale per loro scegliere un partner sicuro e affidabile che possa garantire una raccolta reale, in modo da promuovere l’economia circolare del settore, avviando le batterie esauste al corretto smaltimento ed evitando quindi la loro dispersione nell’ambiente.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.