Economia
Coprogettazione e relazione umana. Così il volontariato d’impresa è davvero win-win
A dirlo è la ricerca “Volontariato d’impresa: l’esperienza del Terzo settore in Italia” condotta da Gfk Italia per Fondazione Sodalitas e presentata oggi a Milano. «Forti del percorso e dell’expertise maturati finora indagando i punti di vista di entrambi i protagonisti vogliamo continuare a favorire il dialogo tra profit e non profit», ha sottolineato il consigliere delegato della Fondazione, Alessandro Beda
Volontariato d’Impresa atto secondo. Fondazione Sodalitas dopo aver condotto uno studio che ha fotografato un fenomeno in crescita in Italia con il 61% delle aziende interpellate impegnate a promuovere progetti di questo tipo, ha voluto continuare nell’analisi indagando il punto di vista delle organizzazioni non profit.
«Una ricerca che ha confermato come la costruzione di una relazione caratterizzata da apertura e ascolto reciproci tra ente del Terzo Settore e azienda sia il punto di partenza e di arrivo di un progetto di successo», ha sottolineato Alessandro Beda, consigliere delegato della Fondazione. Dai risultati dell’indagine emerge innanzitutto che il 56% delle organizzazioni interpellate è attivo su questi progetti.
«Si tratta di una percentuale notevolissima che conferma un elevato potenziale di sviluppo di programmi di questo tipo in Italia », sottolinea Paolo Anselmi, vice presidente GfK Italia, che ha condotto la survey, «Le finalità di questo lavoro erano, oltre ad indagare il livello di diffusione e la rilevanza attribuita al volontariato aziendale, rilevarne finalità e benefici ed esplorarne le modalità, le criticità e i fattori di successo».
Il percorso di ricerca si è articolato in due fasi: una quantitativa e una qualitativa. La quantificazione «è stata condotta inviando un questionario on line ad auto-compilazione a 850 organizzazioni di cui hanno risposto in 196», spiega Anselmi, «mentre il livello qualitativo è stato misurato grazie a due focus group di approfondimento, cui hanno partecipato complessivamente 16 organizzazioni».
Perché le non profit attivano partnership di volontariato con enti profit? «Le finalità principali sono tre: sensibilizzare e promuovere la propria mission (53%), avviare un rapporto continuativo con le imprese partner (51%) e ricevere contributi economici e servizi aggiuntivi (50%)», illustra il vice presidente. Per quanto riguarda i benefici ex post Anselmi spiega: «al primo posto la sensibilizzazione e la promozione della mission dell’ente (64%) la concreta realizzazione di un’attività specifica (53%) e la promozione della cultura del volontariato nella società (46%)». Al cuore del volontariato d’impresa ci sono coprogettazione e relazioni. «La costruzione di una relazione è il punto di partenza e di arrivo di un progetto di successo. Alla base di un programma efficace deve esserci un incontro caratterizzato da un atteggiamento di apertura verso l’altro», conclude Anselmi, «La coprogettazione è l’obiettivo a cui tendere: sia l’organizzazione profit che quella sociale hanno competenze peculiari che sono utili e preziose, ciascuno può dare qualcosa all’altro con la sua specificità, una relazione paritetica e uno scambio di risorse in entrambe le direzioni per l’ottenimento di benefici reciproci, puntando sempre alla creazione di valore sociale condiviso».
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