Non profit

Bello lo spot di Zalone, ma quanti hanno mandato l’sms?

Il video del comico pugliese ha superato i 2,5 milioni di contatti, tutti ne parlano e qualunque associazione in questi giorni vorrebbe essere al posto di Famiglie Sma. Ma la realtà è un'altra: le donazioni al numero 45599 arrivano col contagocce. Perché?

di Gabriella Meroni

Contenti sono contenti, ci mancherebbe. Fino a tre giorni fa in pochi (per non dire pochissimi) conoscevano l'associazione Famiglie Sma, mentre oggi – grazie allo spot con Checco Zalone che ha totalizzato oltre 2,5 di visualizzazioni in due giorni – molte persone sono entrate in qualche modo in contatto con questa realtà e con i problemi dei ragazzi che segue. Ma se l'obiettivo era quello di tutti gli spot, ovvero raccogliere fondi (in questo caso per la ricerca), be': il successo non è poi stato così travolgente.

«Per carità, abbiamo raccolto sei volte di più dell'anno scorso», ragiona Luca Binetti, consigliere dell'associazione. «Ma siamo molto, molto lontani da quello che ci aspettavamo e, soprattutto, è evidente come pochissimi spettatori del video abbiano poi mandato un messaggio al 45599. Si sono divertiti, punto». Lo scopo della campagna è ambizioso ma molto concreto: non si tratta di continuare ricerche ancora in alto mare, ma di rendere disponibile un farmaco di nuova generazione, che nella fase di sperimentazione ha dimostrato di far ottenere ottimi risultati ai malati sia in termini di qualità della vita che, in prospettiva, di sopravvivenza. Una vera rivoluzione che permetterà a tanti, soprattuttp bambini, di vivere meglio e più a lungo, e non è poco per chi soffre di questa malattia genetica rara per cui a tutt'oggi non c'è speranza di guarigione. Ma – finalmente – di sollievo sì.

La raccolta fondi di questi giorni (ne rimangono ancora 14 per contribuire) mira dunque proprio a diffondere il nuovo medicinale e andare avanti su questa strada, alla caccia di altri farmaci che, sull'esempio di questo, possano dare speranze ancora più concrete. «Finalmente abbiamo qualcosa di reale, e non solo parole», continua Binetti, «ma per andare avanti servono fondi: abbiamo calcolato che 1 milione potrebbe essere il traguardo desiderabile. Peccato che siamo molto, molto lontani». Cifre non se ne fanno, ovviamente, ma diciamo che gli sms arrivati finora in conseguenza dello spot coprono meno del 10% di quanto necessario. «I like e i cuoricini sono belli», concude Luca Binetti, «ma non servono ai nostri ragazzi. A loro, come ai ricercatori, servono soldi. Cioè sms al 45599».

Sia chiaro: l'associazione Famiglie Sma è e sarà sempre grata a Checco Zalone, un grande amico che ha messo a disposizione gratuitamente il suo talento per la loro causa. «Ha conosciuto una nostra associata per caso, in vacanza», racconta ancora Luca Binetti, «e grazie alla loro amicizia si è interessato alla malattia, arrivando a noi. L'abbiamo incontrato alcune volte a Bari, in modo informale, e chiacchierando è nata l'idea del video». Girato a Roma in giugno, lo spot rimarrà probabilmetne un unicum, visto che Zalone ha messo in chiaro di non voler essere strumentalizzato e non rilascia dichiarazioni né interviste su questo gesto solidale che ha voluto compiere per amicizia. «Chiama ogni giorno per sapere come va la raccolta», concude il consigliere dell'associazione. Che fa capire tra le righe di aver colto una certa delusione anche nelle parole del comico pugliese. E se girasse un altro video per far «cacciare i soldi» a quelli che non l'hanno fatto? Sarebbe forse chiedere troppo. Ma Checco, visto che hai fatto trenta….

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