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La responsabilità è l’Anima dell’impresa

Gli industriali romani hanno dato vita a una onlus per promuovere la cultura della sostenibilit

di Francesco Agresti

Professionalizzare l?attività del privato sociale ed esportare i valori della solidarietà e della responsabilità sociale nelle imprese romane. La Uir plurale femminile, organismo rosa dell?Unione degli industriali di Roma, ha dato vita ad Anima, una onlus costituita da aziende e liberi professionisti inserita nel Sodalitas network. «L?intento è quello di creare un punto di incontro tra le imprese e il mondo della solidarietà», spiega Nicoletta Fiorucci, presidente dell?omonima azienda di famiglia. Vita: Perché degli imprenditori decidono di costituire una onlus per favorire la crescita delle organizzazioni non profit? Nicoletta Fiorucci: Il nostro obiettivo è quello di promuovere la cultura della responsabilità sociale per favorire lo sviluppo di un?imprenditoria sana che divenga motore della promozione del benessere sociale. Le imprese sono organismi pieni di energia, le potenzialità di un?impresa sono chiaramente messe a servizio dello scopo di ogni imprenditore: generare profitto. Con la nostra azione vogliamo convincere gli imprenditori ad ampliare le prospettive sia dell?uomo o della donna che dell?impresa. Intendiamo incidere nel dna delle imprese per trasmettere i valori che alimentano l?attività di coloro che volontariamente si prestano e dedicano tempo ed energie per gli altri. Vita: Perché aprirsi a questi valori? Fiorucci: Perché un atteggiamento socialmente responsabile ha anche un ritorno in termini economici. Tra i nostri obiettivi c?è anche quello di ampliare l?utilizzo del cause related marketing, una azione di marketing che prevede la creazione di un forte legame tra una campagna di comunicazione e il sostegno a operazioni umanitarie o di tutela ambientale. Un esempio in Italia è quello delle caramelle Golia: acquistandone un pacchetto, il consumatore sa che una parte del prezzo servirà a sostenere un progetto per la salvaguardia dell?orso bianco. Negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni sono pratiche piuttosto diffuse: una compagnia assicurativa inglese sostenendo un progetto che prevedeva l?acquisto di autoambulanze, è riuscita a cancellare l?immagine negativa causata da errori passati. Vita: Non si corre il rischio di strumentalizzare interventi socialmente responsabili? Fiorucci: Questa è la principale obiezione che viene mossa da chi critica il cause related marketing. L?obiettivo è quello di fare incontrare gli interessi delle imprese e quelli di chi promuove interventi socialmente responsabili. Se, grazie a strategie di questo tipo, l?impresa riesce a incrementare le vendite e vengono realizzati progetti umanitari o a tutela dell?ambiente, non credo ci sia niente di male. Vita: Quali sono gli altri obiettivi ? Fiorucci: La nostra attività sarà centrata sulla diffusione del sentimento di solidarietà nell?impresa e del volontariato manageriale, nella divulgazione della cultura del bilancio sociale e nel favorire la nascita di occasioni di incontro tra imprese, Terzo settore e istituzioni. Stiamo mettendo a punto una serie di iniziative: dalla consulenza gratuita per la costituzione di una onlus o di una fondazione, all?assistenza per progetti di comunicazione su tematiche sociali e sul bilancio sociale, a progetti formativi per le aziende e le organizzazioni non profit in materia di marketing sociale e fund raising coinvolgendo le università, gli istituti formativi e di ricerca. Inoltre istituiremo il Premio Anima che sarà assegnato annualmente alle imprese, alle organizzazioni e alle persone che si saranno distinte nelle attività sociali. Vita: Perché avete scelto il nome Anima? Fiorucci: Nel nome Anima sono rappresentate diverse dimensioni: la spiritualità, ma anche l?esortazione ad agire; la passione e la leggerezza; l?umano e ciò che sta sopra.


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