Cultura
I giornalisti “scomodi” si riuniscono a Napoli
Al Palazzo delle Arti di Napoli al via il festival internazionale di giornalismo civile "Imbavagliati". Arrivato alla sua seconda edizione, l'obiettivo dell'evento è tutelare i reporter perseguitati nei loro Paesi. Tra i temi caldi il conflitto tra Russia ed Ucraina e la questione del post Golpe in Turchia
di Anna Spena
“Imbavagliati”. Non poteva avere altro nome, il festival di giornalismo civile inaugurato al Palazzo delle Arti di Napoli, Pan, ed arrivato alla sua seconda edizione che ha scelto come tema per il 2016 “Fuga per la vita, fuga per la libertà”. L’evento, partito domenica 18 settembre, si concluderà il prossimo sabato. Sette giorni ricchi di appuntamenti con oltre 50 ospiti attesi.
Imbavagliati, che rientra nel calendario di “Estate a Napoli 2016. Allo Zenit. Napoletani per costituzione”, è prodotto dall’Associazione “Periferie del Mondo-Periferia Immaginaria”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e la Fondazione Polis della Regione Campania, con il patrocinio di Amnesty International Italia, del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e dell’Unione Industriali di Napoli.
Il festival nasce con l’obiettivo di sostenere i reporter perseguitati nei loro Paesi e ad idearlo e dirigerlo la cronista Desiree Klain. L’evento include anche il Premio Siani che quest’anno è dedicato alla memoria di Giulio Regeni. «Le storie di Giancarlo e Giulio», dice la Klain, «sono solo apparentemente lontane nel tempo e nei luoghi, ma trovano la loro straordinaria forza nel nostro slogan ‘Chi dimentica diventa il colpevole’».
Imbavagliati racconta anche attraverso le testimonianze dei diretti interessati la difficoltà di fare informazione imparziale, tra pressioni, censure, minacce e sollecitazioni. Turchia, Russia ma anche Italia. La prima ospite è stata infatti la fotoreporter siciliana Letizia Battaglia che ha raccontato le guerre di mafia della sua Palermo. La sua mostra farà da collante a tutto il festival. «Con il suo slancio altruistico e la capacità di essere sempre al centro dell'attualità, Letizia Battaglia ha abbracciato gli intenti solidali del festival, tornando a Napoli dopo oltre 20 anni, con una personale delle sue immagini più celebri, curata dal fotoreporter Stefano Renna con la collaborazione di Giulia Mariani. Per noi un regalo straordinario», sottolinea Désirée Klain.
«Sono molto onorata e felice», ha aggiunto la fotografa, « di portare il mio contributo a un’iniziativa sensibile e socialmente utile come questa. Napoli è una città che amo molto. Durante la guerra, la mia famiglia visse un periodo molto intenso e travagliato in questa città. Ne ho ricordi vaghi, ma il sentimento che mi lega a lei è sempre molto forte».
Ieri è stata la volta di Kadri Gurse, giornalista turco chiamato a parlare sulla “questione post Golpe”, licenziato nel 2015 dal quotidiano “Milliyet”, per un suo tweet critico sulla politica in Siria del presidente Erdogan. O ancora Dogan Ozgüden, che ha vinto il Premio dell’associazione dei Giornalisti di Turchia, ed è ex membro del Partito Operaio Turco ed esponente della sinistra turca.
Grande rilevanza sarà data al conflitto tra Russia e Ucraina dove interverranno Andrei Babinski, reporter di guerra russo e narratore delle guerre civili cecene e Oksana Chelysheva, che lavorava alla “Novaya Gazeta” assieme ad Anna Politkovskaja.
«Imbavagliati è un'iniziativa forte, coraggiosa e di cui essere fieri», dichiara Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, «perché corrisponde ad un tratto identitario di questa città del 'pensare ed agire liberi'. Nel cuore dell'Europa e del Mediterraneo, Napoli è una 'città rifugio' per chi non si omologa, non si piega, non ammaina la ricerca della verità, per quanto scomoda e pericolosa per il potere che opprime e soffoca nella violenza e nell'umiliazione i diritti dell'uomo. Qui nella città di Bruno, Campanella, Filangieri, Eleonora, Croce, Eduardo, le libertà fondamentali hanno il volto e la parola dei combattenti che siamo orgogliosi di ospitare e sostenere».
Il link con il programma completo
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