Sostenibilità

Fairbnb, la piattaforma cooperativa delle vacanze

È il progetto più atteso di platform cooperativism ed ora è in fase di avvio. Si propone di mitigare gli effetti negativi dell’impatto del turismo sulle comunità locali, proteggere la residenzialità e combattere la gentrificazione. Iintegrerà logiche di crowdfunding civico, il 50% della percentuale trattenuta per ogni transazione verrà investito in progetti a sostegno della comunità locale

di Ivana Pais

Nel 2014 Trebor Scholz ha introdotto il termine platform cooperativism per indicare cooperative di lavoro basate su tecnologie aperte che rispettino condizioni di lavoro etiche e ridistribuiscano agli utenti il valore da loro creato.

Dopo cinque anni, il dibattito è vivace ma le piattaforme cooperative sono ancora poche. Il progetto più atteso è ora in fase di avvio. Si tratta di Fairbnb, la piattaforma cooperativa per affitti turistici brevi che si propone di mitigare gli effetti negativi dell’impatto del turismo sulle comunità locali, proteggere la residenzialità e combattere la gentrificazione.

La piattaforma integra logiche di crowdfunding civico: il 50% della percentuale trattenuta per ogni transazione verrà investito in progetti a sostegno della comunità locale. L’idea è clonare il cuore tecnologico delle piattaforme digitali e inserirlo in un modello di business basato su una governance democratica, su logiche di trasparenza e un orientamento alla sostenibilità sociale.

Si tratta di un progetto internazionale, con il cuore in Italia: Fairbnb è una cooperativa italiana ed è iscritta al registro delle startup innovative. Tra le prime città che testeranno il servizio ci sono Bologna e Venezia (oltre ad Amsterdam, Barcellona e Valencia). La difficoltà da superare è nota: raggiungere volumi di utenti rilevanti senza attingere ai capitali di rischio. La sfida è nata per costruire un’alternativa al capitalismo di piattaforma. Per noi, c’è in gioco anche la possibilità di innovare la tradizione cooperativa italiana.

@ivanapais

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