Non profit

Civitas: Sestini su riforma fondazioni

La sottosegretaria al Welfare respinge le critiche della sinistra: «Monte Paschi esempio di spartizione partitocratica».

di Giampaolo Cerri

La questione fondazioni tiene banco anche a Civitas. Sul tema si registra infatti una dura presa di posizione di Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare. ”Io non ho nascosto qualche perplessita’. Indubbiamente, pero’, noi consideriamo gli eletti negli enti locali come espressione della societa’ civile, anzi, ne sono la prima espressione perche’ sono eletti dai cittadini”. Cosi’, il sottosegretario risponde alle critiche lanciate dall’associazionismo alla legge Tremonti di riforma delle Fondazioni bancarie. E, in occasione di Civitas, la mostra-convegno dell’economia civile e sociale in svolgimento a Padova, il sottosegretario al Welfare risponde anche alle critiche lanciate stamane, dalla stessa tribuna, dai leader dei Ds e della Margherita, Piero Fassino e Francesco Rutelli. ”Mi fa specie -ha rimarcato Grazia Sestini- questa ‘offerta’ di posti tra le nomine di loro competenza, per la societa’ civile”. ”La sinistra ha governato in questi anni grandi banche, grandi fondazioni -stigmatizza duramente l’esponente di Fi- vengono dalla Toscana, so benissimo cosa succede all’Mps, che e’ una grande fondazione, benemerita, per quello che riguarda il sociale, il culturale, l’ambiente, ma di certo anche campione di una spartizione che non contesto, ma che e’ stata fatta”. ”Non e’ un mistero per nessuno che la Fondazione Mps viene gestita secondo un criterio di spartizione politica, anzi direi partitica -critica ancora il sottosegretario al Welfare- qui, insomma, bisogna intendersi su che cos’e’ la societa’ civile: perche’ anche i consiglieri comunali eletti sono societa’ civile”. ”Sono preoccupata anch’io, comunque, che le Fondazioni continuino ad essere gestite con la presenza della societa’ civile -assicura il sottosegretario- ma non credo che l’art.11 della finanziaria, e il successivo regolamento, sia per forza di cose un’estromissione”. Poi la Sestini taglia corto: ”da che pulpito viene la predica…’


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