Non profit

Filmaker a Milano Così raccogliamo nuovi Soldini

Fare cinema indipendente lontano da Cinecittà. E' la sfida di un’associazione che lancia un concorso per nuovi talenti.

di Antonio Autieri

Già il nome, Visioni di realtà, promette bene. Si tratta di un concorso, organizzato dall?associazione Filmmaker, per la realizzazione di film e video (documentari, racconti, ritratti, diari) che abbiano a tema Milano e la Lombardia. Fedele alla sua storica vocazione di sostegno alla produzione indipendente e alla sperimentazione, Filmmaker intende sostenere con questo progetto giovani autori nella realizzazione di film e video, caratterizzati da sguardi originali e dalla capacità di aggregazione di altri soggetti attorno al progetto. Senza limiti di genere o di formato. Saranno selezionati progetti (di non più di tre pagine) con indicazione dell?argomento (appunto milanese o lombardo), le modalità di sviluppo e un piano di lavoro.
I progetti selezionati saranno sostenuti economicamente nella realizzazione dell?opera. Ne abbiamo parlato con Silvano Cavatorta, uno degli organizzatori.
Vita: Cavatorta, quali sono le ragioni di questo concorso?
Silvano Cavatorta: Fin dalla prima edizione del nostro festival Filmmaker, che risale al 1980, pensavamo che il cinema, soprattutto italiano, non rispecchiava né le storie né la sensibilità del pubblico, già allora costituito soprattutto da giovani. Era una scommessa: quanta gente sarebbe stata disposta a pagare un biglietto per assistere a film (i video non c?erano ancora) di giovani autori sconosciuti? La risposta fu superiore alle più rosee aspettative. Migliaia di persone assistettero a quella prima edizione con ?complicità? benevola e questo ci ha convinti ad andare avanti sino a oggi, con immutata attenzione da parte del pubblico. Sulla stessa ipotesi si sono mossi dopo pochi anni tanti altri festival, come Torino. E continuano a nascere iniziative alla ricerca di film e video che mostrino una maggior aderenza alla realtà. È del resto difficile pensare che le Vacanze di Natale siano più interessanti per i giovani di film come Trainspotting o L?odio.
Vita: Il panorama giovanile attuale è ricco di spunti di osservazione sulla realtà?
Cavatorta: È molto più ricco di un tempo. Si sono sviluppate in molte capacità professionali, dalla letteratura al fumetto, fino all?audiovisivo. Il cinema (e anche la serialità tv) non si fa più solo a Roma. I nuovi mezzi leggeri consentono di provare le proprie capacità con capitali anche modesti.
Vita: Cosa vuol dire fare cinema realistico in Lombardia?
Cavatorta: Dopo la prima ondata, quella di Silvio Soldini (regista di Pane e tulipani, n.d.r.), di Davide Ferrario e altri che si sono integrati nel sistema produttivo, lontano da Roma c?è ancora spazio per mettersi in luce, con lavori diversi, per durata e genere. Esemplare mi sembra il percorso di Giovanni Maderna che dopo aver presentato a Filmmaker e al Sacher Festival di Nanni Moretti il primo lavoro (il corto La place) è riuscito a realizzare il film Questo è il giardino e a vincere a Venezia il premio Opera Prima. In passato si pensava che potesse nascere un?Agenzia regionale per aiutare economicamente una produzione di documentari, ?fuori formato? o sperimentale, che in Lombardia è sempre stata vivace. Ma quel progetto, lanciato nel ?94 da Filmmaker, e altre associazioni, cadde nel vuoto.
Vita: Quali difficoltà incontra chi fa cinema indipendente, sia dal versante della realizzazione (autore, regista, produttore) che della promozione (associazioni, festival…)?
Cavatorta: La prima difficoltà è quella di reperire i mezzi per realizzare i propri lavori. A parte iniziative come il progetto produttivo che Filmmaker organizza ogni anno, ci sono poche opportunità di avere finanziamenti sulle opere prime. Ci sono le attrezzature, c?è il personale tecnico e artistico, ma la figura del produttore è quasi assente. Solo in parte sostituita da alcune tv (per i documentari molto ha fatto Tele+). Anche la promozione e soprattutto la distribuzione di questi lavori, a parte i festival e le rassegne, sono molto difficili.

La scadenza è il 5 maggio: chi ha un progetto in tasca o nel cassetto si faccia avanti.

Info:
Inviare i progetti a
Associazione Filmmaker- Visioni di realtà, via Aosta 2/c – 20155 Milano

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