Non profit

Fondazioni bancarie: pronti i regolamenti

Si profilo l'obbligo di investire almeno il 10% del patrimonio in opere pubbliche

di Francesco Maggio

Comincia a prender forma la riforma delle fondazioni di origine bancaria voluta dal ministro dell?Economia Tremonti. Da ieri, infatti, circola una versione (non ufficiale ma non smentita) dei regolamenti di attuazione della stessa. Ecco i punti salienti: Attività istituzionale: il 75% del reddito dovrà essere impiegato in tre ?settori rilevanti? scelti tra quelli previsti dalla legge. Le decisioni delle fondazioni, tuttavia saranno passate al vaglio dell?Autorità di vigilanza (il ministero dell?Economia); Gli organi: l?organo di indirizzo sarà composto per il 70% dai rappresentanti di Regioni, Comuni, Province e Città metropolitane. Nessun ente potrà designare la maggioranza dei membri dell?organo. Fanno eccezione le fondazioni di origine associativa, nel cui caso l?assemblea potrà designare fino al 50% dei componenti dell?organo di indirizzo. Il patrimonio: un decimo del patrimonio, esclusa la parte immobilizzata nelle banche, dovrà essere investita in infrastrutture del territorio. Le partecipazioni bancarie: entro marzo del prossimo anno le fondazioni dovranno decidere se cedere le partecipazioni di controllo nelle banche oppure affidarle in gestione a una Sgr (Società di gestione del risparmio). Nel secondo caso la partecipazione dovrà comunque essere dismessa entro il marzo del 2006. (Fonte: Il Sole 24 Ore).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA