Volontariato
Banche etiche d’europa
L'UE ha in mano le chiavi del successo del credito socialmente orientato, lo dice il manager del Credit cooperatif français
di Redazione
Banche etiche: una opportunità decisamente in crescita e per la quale la Ue può fare molto. Parola di Karol Sachs, consulente della direzione generale del Credit cooperatif français. L?istituto è appena divenuto partner importante per l?italiana Banca Etica, sottoscrivendo un prestito obbligazionario subordinato di ben 5 milioni di euro.
Vita: Sachs, qual è la situazione in Francia circa la finanza etica?
Karol Sachs: L?aggettivo etico in Francia si presta a varie interpretazioni. Sarà difficile trovare una banca che non dice di ispirarsi a criteri etici e di offrire prodotti etici. In realtà gli unici enti finanziari propriamente etici sono Credit cooperatif, Caisse solidaire du nord, Nef, Femu, Herricoa. Il Credit cooperatif ha come soci 50mila persone giuridiche e più della metà appartengono ai settori associativo, sociale, sanitario e mutualistico. Siamo stati i primi a offrire prodotti finanziari etici o placement etiques.
Vita: Un esempio?
Sachs: I cosiddetti ?investimenti di beneficenza?: in un investimento al 3 % di interesse, ben il 2 % finisce in donazioni e l?1% al sottoscrittore.
Vita: La formula della banca etica è sempre più presente in Europa…
Sachs: È sicuramente un movimento in crescita: basti pensare a istituti come Triodos in Olanda, la Banque Alternative Suisse, Banca Etica in Italia e GLS in Germania, le esperienze in Svezia, Norvegia, Danimarca, Irlanda e Belgio. Più ci saranno scandali come Enron, più ci saranno concentrazioni bancarie e meno possibilità di accesso al credito per i ?piccoli?, più ci sarà necessità di banche alternative. Non siamo che all?inizio. Tutti ridevano del primo ?investimento di beneficenza?: oggi sono 20 e sono diventati un vero ?must?.
Vita: Che cosa può fare l?Ue per aiutare la diffusione di questa esperienza?
Sachs: Può fare molto: la banca etica sta vivendo la stessa fase della nascita della cooperazione nel XIX secolo. Come i governi dell?epoca, ad esempio in Francia, hanno aiutato o almeno non ostacolato la cooperazione, così oggi l?Unione può intervenire attraverso sovvenzioni e prestiti a lunga durata. Oppure con la detassazione, se ci sarà una fiscalità comunitaria: fortunatamente ancora non c?è, perché, mi si conceda una battuta, sicuramente le tasse non saranno quelle di oggi, semmai qualcosa di più…
Vita:Il governo francese aveva promesso una legislazione favorevole per l?economia solidale, in cui si prevedeva una ?banca centrale etica?.
Sachs:La situazione è bloccata per le elezioni presidenziali di maggio e quelle amministrative di giugno. Il ministro per l?economia solidale non ha avuto il tempo per promuovere una grande legge quadro. Circa la banca centrale etica, siamo convinti che questa esista già e sia il Gruppo credit cooperatif. Posso annunciare che il 20 maggio prossimo, su iniziativa ministeriale, ci sarà una importante riunione dove probabilmente nascerà una federazione di iniziative regionali di finanza solidale.
Davide Nordio
Credito cooperativo alla francese
Anno di fondazione: 1893
Dipendenti: 1.465
Soci: 21.743
Capitale sottoscritto: 103 milioni euro
Raccolta: 3 miliardi di euro
Risultato netto: 24,7 milioni euro (2000)
Clienti: 133.316
Agenzie: 95
Prodotti etici: fondi di investimento (8), obbligazioni e conti correnti
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