Sostenibilità

Un caso che fa discutere: verdi e giuda

Sempre più manager delle ong inglesi ecologiste passano alle multinazionali

di Paolo Manzo

Fa discutere il passaggio di Lord Melchett da Greenpeace alla Burson-Marsteller, company che cura la comunicazione della Monsanto. Ma è solo l?ultima ?fuga? dal mondo dell?ambientalismo britannico a quello del profit. Basti pensare a Jonathan Porritt, David Bellamy, Sara Parkin, Tom Burke e Des Wilson, tutti ex personaggi delle associazioni ecologiste d?oltremanica che «oggi sono a libro paga delle più distruttive società del mondo, propagandandone le credenziali ecologiche». Questa almeno l?opinione di George Monbiot, giornalista del The Guardian. Che lancia l?allarme perché «la grande disponibilità di denaro oggi si chiama ?corporate social responsibility? o Csr». Al cui cuore ci sarebbe «l?idea che le società possono regolarsi come vogliono». E, come esempio, il giornalista del The Guardian cita l?appello di Blair alle compagnie di dotarsi di rapporti ambientali entro il 2001. «La decisione volontaria ha sostituito le prescrizioni e il pubblico non ha mezzi per valutare le performance delle aziende che hanno omesso il rapporto ambientale. Le stesse società hanno investito così tanto per evitare le regole democratiche che la Csr sta diventano un grande affare per molti…verdi». Conclusione: «anche l?ambientalismo rischia d?essere inghiottito dal liberismo selvaggio e nessuno minaccia tanto la sua sopravvivenza quanto i verdi al soldo delle società». La reazione alla tesi di Monbiot non poteva tardare: chiamato in causa Des Wilson, ex amministratore degli Amici della Terra britannici, che fece scalpore per essere diventato direttore della British Airways, è duro. «I critici ?alla Monbiot? sono un danno». La questione fulcro per lui è: «Come creare un cambiamento positivo per l?ambiente?». Certo, prosegue, «l?impegno ecologico delle imprese era, fino a poco tempo fa, insufficiente, in molti casi lo è ancora. Ma molto è cambiato. Un po? a causa dei danni d?immagine che hanno sofferto grandi società per l?insensibilità ambientale dimostrata, ma anche perché una è nata nuova generazione di manager, educata ai bisogni del pianeta». Wilson ascrive il merito ai «più intelligenti fra gli ambientalisti, che si sono convinti che gli obiettivi della tutela della natura possono essere raggiunti con un approccio più illuminato, dall?interno, piuttosto che con una posizione antagonista». E l?ex Friends of Earth cita i casi degli altri transfughi tra cui, manco a dirlo, anche il proprio. (P.M.) Banca Etica lancia l?Affinity Card S i chiama Affinity Card la nuova iniziativa della Banca popolare etica. Si tratta di una carta di credito che coinvolge due soggetti legati da ?affinità d?intenti?, da obiettivi e valori comuni: la Banca popolare etica e Intersos, una fra le maggiori organizzazioni umanitarie italiane. L?Affinity Card è una normalissima carta di credito del circuito Visa, riservata ai clienti della Banca popolare etica, ma realizzata con una finalità speciale: sostenere i progetti di Intersos, attualmente impegnata in Pakistan e Afghanistan. Ogni volta che il cliente utilizza la carta di credito, parte della remunerazione che i servizi interbancari riconoscono alla Banca etica per il servizio, viene rimessa a Intersos per finanziare i suoi progetti di aiuto umanitario. Bravi. Gb: mutui verdi per creare più ossigeno Mutui anti anidride carbonica. Li propone la Co-operative Bank, banca britannica controllata dal gruppo Co-operative. L?istituto fornisce ai proprio clienti un kit per misurare la quantità di anidride carbonica generata per la costruzione della casa per cui hanno richiesto il finanziamento: una volta stabilito il peso in termini di inquinamento, la banca si impegna a piantare alberi in Uganda per produrre la medesima quantità d?ossigeno. Un modo di controbilanciare la CO2, aiutando le popolazioni locali. I ?mutui verdi? sono in crescita in Gran Bretagna e costituiranno l?1% del mercato complessivo nei prossimi due anni, grazie alla ferma azione del governo Blair che li sta incentivando nel quadro degli impegni assunti a Kyoto.


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