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Partita aperta: il gioco compulsivo esiste, parliamone
La gratificazione immediata di un bisogno è ciò che “incolla” il giocatore al suo “gioco”, senza alternativa, senza attese, senza condizioni e soprattutto senza che nulla possa essere più importante di quell’attimo in cui tutto può ancora succedere
di Redazione
È andato in scena Mercoledì 8 Maggio presso il teatro Artificerie Almagià di Ravenna lo spettacolo” Partita Aperta”, della compagnia Animespecchianti.
Le attrici hanno portato sul palco un viaggio intenso negli abissi del gioco che rapisce e si prende tutto, quel gioco che non ti lascia più scelta e il passaggio da giocatore a “schiavo” è stato svelato come un viaggio che parte dalla voglia di vincere e finisce nello smarrimento, l’alienazione da se stessi e da tutto ciò che lo circonda.
La gratificazione immediata di un bisogno è ciò che “incolla” il giocatore al suo “gioco”, senza alternativa, senza attese, senza condizioni e soprattutto senza che nulla posso essere più importante di quell’attimo in cui tutto può ancora succedere.
La messa in scena teatrale ha condotto gli spettatori nelle altalene emotive di queste esistenze che hanno bisogno “di giocare per vivere” finendo per perdere tutto. Ogni volta. Infinite volte.
Parlare dei potenziali rischi del gioco d’azzardo, è forse, l’unico vero strumento di prevenzione e speranza che abbiamo. Le loro “parole per dirlo” hanno commosso una platea generosa che ha applaudito questo lavoro attento, convincente ed emozionante.
La compagnia teatrale Anime Specchianti è nata nel 2016 è composta dalle attrici: Francesca De Lorenzi, Martina Cicognani, Chiara Nicastro e Giorgia Massaro. Assistenti allo Spettacolo Marco Rabiti e Sara Petrignani.
Foto: Emma Graziani
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