Cultura

M.O. Natività, un mese sotto sequestro

Una scheda giorno per giorno del mese di assedio

di Redazione

Betlemme e la Basilica della Natività sono per i cristiani un ritorno alle origini. E’ in questi luoghi, situati a poco più di dieci chilometri da Gerusalemme, che nacque Gesù. Dal secondo secolo dopo Cristo la tradizione cristiana identificò una grotta di Betlemme come il luogo della sua nascita. Su questa venne edificata una delle più antiche chiese del mondo, la Basilica della Nativita’. La sua costruzione fu iniziata da Elena, madre di Costantino nell’anno 334. Danneggiata da incendi e da una rivolta dei samaritani nel 529, fu restaurata qualche anno dopo da Giustiniano. Dopo la dissoluzione dell’impero romano, Betlemme passo’ sotto controllo persiano e nell’anno 1100 fu conquistata dai Crociati. I re d’Aragona poco dopo il 1330 acquistarono dai sultani la Grotta e la Chiesa della Nativita’. Nel 1347, la custodia venne affidata ai padri francescani, ma i litigi all’interno del mondo cristiano, soprattutto tra greco ortodossi e latini, per il possesso e l’uso della Basilica proseguirono. Nel 1853 il complesso fu addirittura la scintilla di un grande conflitto internazionale, la guerra di Crimea. Vista dall’esterno, la Basilica della Nativita’ sembra una piccola fortezza. Ha un ingresso molto basso che costringe a chi vi entra ad abbassarsi. Sembra che questa piccola apertura, modificata rispetto all’originale costruzione di Giustiniano, fosse stata realizzata appositamente per evitare che eventuali invasori entrassero nella Chiesa con i cavalli. A sinistra della Basilica della Nativita’, contigua con essa c’e’ la Chiesa di santa Caterina dove, per la sua capienza, si svolgono le cerimonie religiose. A destra il monastero dei greci ortodossi e degli armeni.La Basilica della Natività è al 29/o giorno di assedio. Eccone un breve riepilogo. – 2 APR: All’alba blindati israeliani penetrano nella città vecchia di Betlemme. Nel complesso della Basilica, dove si trovano una quarantina tra frati e monaci, trovano rifugio cinque giornalisti italiani e uno armeno. Poco dopo giunge anche un gruppo di oltre 240 tra miliziani e civili palestinesi. – 3 APR: Le autorità israeliane autorizzano i sei giornalisti ad uscire, ma annunciano che tra i palestinesi assediati nella Basilica ce ne sono molti ricercati per atti di ‘terrorismo’. – 4 APR: L’esercito israeliano fa saltare con un colpo di artiglieria una porta posteriore del complesso della Basilica. Ucciso da un cecchino il campanaro, Samir Ibrahim Salman. – 6 APR: I patriarchi cristiani di Terrasanta consegnano al mediatore statunitense Anthony Zinni una proposta per porre termine all’assedio. Sette religiosi e tre donne palestinesi sono autorizzati a lasciare il complesso. – 8 APR: Il premier israeliano Ariel Sharon afferma che le truppe non leveranno l’assedio finché tutti i palestinesi rifugiati nella Basilica non usciranno disarmati. Nella notte divampa un incendio in una sala del Convento francescano. Per i frati, l’incendio è causato da un blitz dei soldati israeliani. Israele smentisce. – 13 APR: Gli assediati sono ormai senza acqua e cibo. Viene tagliata anche la luce. 14 APR: Muore un palestinese ferito il giorno prima da un cecchino. Il governo israeliano offre ai palestinesi assediati di arrendersi e scegliere fra un tribunale militare o l’esilio permanente. I palestinesi rifiutano. – 20 APR: L’esercito israeliano taglia le linee telefoniche. – 21 APR: Si consegnano cinque palestinesi. – 23 APR: Primo incontro, senza risultato, della commissione mista israelo-palestinese per tentare di sbloccare l’assedio. – 24 APR: Ucciso un palestinese durante una sparatoria. – 25 APR: Muore un altro palestinese ferito il giorno prima durante la sparatoria. Dal complesso escono nove adolescenti palestinesi. – 26 APR: Quattro palestinesi si arrendono. Dietro ordine della Corte suprema israeliana, che ha accolto un ricorso presentato dalla Custodia di Terra santa a Gerusalemme, i militari consegnano del cibo agli assediati: qualche verdura, un po’ di pasta e alcune scatolette. – 27 APR: Un palestinese di 23 anni è colpito allo stomaco mentre si trova nel giardino del complesso. – 28 APR: I palestinesi accettano la soluzione proposta dagli Usa per gli uccisori del ministro Zeevi, che dovrebbe porre fine al confino del presidente Yasser Arafat a Ramallah, ma chiedono anche la fine dell’assedio israeliano alla Basilica. – 29 APR: Per cercare di sbloccare la situazione a Betlemme, il Papa decide di inviare in Terrasanta il cardinale Roger Etchegaray. Nel complesso della Natività viene ucciso da un cecchino israeliano Nidal Aweiba, militante delle Brigate dei martiri di Al Aqsa. – 30 APR: Una trentina di persone lasciano la Basilica. Fonti israeliane ribadiscono che tra i palestinesi che rimangono nel complesso ce ne sono alcuni (”non più di 25”, aveva detto ieri il ministro della difesa Benyamin Ben-Eliezer) che Israele vuole processare per ‘terrorismo’ o esiliare.


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