Famiglia

G8: attivisti creano un camping sulla terra degli indigeni

A sette settimane dal G8, un gruppo di attivisti sta cercando di affittare dagli indigeni un pezzo di terreno su cui ospitare le tende dei volontari.

di Carlotta Jesi

A sette settimane dal G8, che quest’anno si terrà a Kananaskis, località di villeggiatura fra i monti del Canada, cominciano i preparativi degli attivisti locali. Che hanno affittato un grande appezzamento di terra di proprietà delle popolazioni indigene per costruire un grande “villaggio della solidarietà”in cui accogliere per sei giorni tutti i volontari che vorranno manifestare contro il Summit degli 8 potenti della terra. Ma non tutto sta filando liscio. Il contratto di affitto di circa 7 mila dollari firmato tra gli attivisti e Harold Simeon, un membro della comunità indigena, non viene ritenuto valido dallo Stoney First National council, il gruppo di politici che decide per la comunità. Colpa dei precendenti di Simeon, che in passato aveva affittato la terra natia a un gruppo di produttori americani per girare film western, e della paura di scontri fra manifestanti e polizia. Che fare? Simeon sostiene che per lui l’accordo è perfettamente valido. Ma gli attivisti non hanno intenzione di andare contro la volontà della comunità indigena. Alla coalizione canadese di volontari anti G8, coordinati dall’Alberta Federation of Labour e dall’Alberta Council for Global-co-operation, per il momento quindi non resta che aspettare un accordo fra gli indigeni.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA