Welfare

1 maggio: Mcl, sindacato sia autonomo

Una nota del presidente Carlo Costalli alla vigilia della Festa dei lavoratori

di Giampaolo Cerri

Alla vigilia della Festa del lavoro, il presidente del Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli, interviene con una nota sul delicato tema dell’autonomia sindacale. La pubblichiamo di seguito. «Pensare la realtà sociale e politica italiana unicamente in termini di bipolarismo è a dir poco approssimativo. La realtà è molto più complessa e la politica è cosa molto più seria della semplificazione elettorale. Esiste nei fatti una sorta di ?terzo polo?, costituito dalle autonomie sociali, che non può essere vincolato da vecchie e nuove appartenenze politiche e che anzi, fisiologicamente, necessita di capacità di pensiero e di progettualità che debbono svilupparsi attraverso logiche estranee agli schieramenti in campo. Ciò è tanto più vero quando, come accade oggi, le maglie del sistema cercano di stringersi attorno a questi soggetti per accaparrarsene il consenso: mai come in questi frangenti bisogna sapersi sottrarre alle politiche contrapposte, assumendo un atteggiamento non solo distaccato dalle contrapposizioni ideologiche, ma anzi capace di coinvolgere e interrogare entrambi gli schieramenti. Non si può più attendere, è una sfida che il sindacalismo deve lanciare a se stesso, perché sfuggire alle maglie del ?massimalismo?, presente anche in vasti settori della politica ? sia di destra che di sinistra -, ne va della sua stessa sopravvivenza. Un reale riformismo sindacale deve per sua stessa definizione essere libero dalle pastoie del garantismo a senso unico, deve saper riflettere e discutere liberamente di flessibilità, di partecipazione e di nuovi modelli contrattuali, avendo come unico riferimento i milioni di lavoratori che sono senza tutela e senza garanzie minime. Autonomia del sindacato, dunque, come libertà di proposta, di giudizio e di azione rispetto al potere politico. Autonomia per poter dire sì o no nel merito sulle questioni, senza curarsi se chi propone o avversa ci è più o meno ?affine?. Purtroppo invece è tristemente evidente che al di fuori delle parole d?ordine sulla difesa dell?art. 18, e al di là degli sforzi della Cisl di affermare una linea propria, non esiste fra le organizzazioni sindacali né strategia né prospettiva unitaria, mentre la Cgil convintamente sostiene che il sistema bipolare imponga anche al sindacato di schierarsi. Anche per il consolidamento del bipolarismo D?Alema prima e Berlusconi poi hanno smantellato la concertazione, e questo rende ancora più complicato dare efficacia al tema dell?autonomia. Le organizzazioni sindacali, se vogliono rimanere collegate con una società in continua evoluzione, devono riscoprire la propria naturale vocazione che è quella di costringere le controparti a un confronto di merito. L?obiettivo è l?allargamento delle tutele a tutti i lavoratori, l?affermazione e il riconoscimento del ruolo delle rappresentanze sociali come elementi di garanzia per un pluralismo sostanziale e per una democrazia senza cedimenti. Invece proprio su queste scelte s?è rotta l?unità sindacale. Questo è lo scenario di oggi. Disegnare una nuova autonomia del mondo sindacale dovrà essere la risposta di domani. Con una piccola aggiunta, direi: che il futuro che vogliamo dovrà connotarsi, insieme a quanto fin qui detto, anche con un supplemento di elaborazione, perché senza la concertazione (cioè senza un sistema di relazioni riconosciuto come ambito politico decisionale) ai sindacati sarà sempre meno riconosciuta una funzione ampia di rappresentanza, che superi i confini del mondo del lavoro». Info: www.mcl.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA