Economia
Eravamo in due ora siamo in 800
Erano due soci di un'azienda per la riparazione di lavatrici.Nell'89 hanno deciso di cambiare. Oggi la loro coop fattura 20 milioni di euro.
di Paolo Manzo
Sestri Levante.Erano due soci di un?azienda per la riparazione di lavatrici.Nell?89 hanno deciso di cambiare. Oggi la loro coop fattura 20 milioni di euro.E dà lavoro anche a 200 soggetti svantaggiati
Era il 1989 quando Giacomo Linaro e Piero Cattani decisero di dare una svolta alla loro vita:trasformare la loro avviata azienda di riparazione elettrodomestici in una cooperativa, consociandosi con altre persone che sentivano la loro stessa esigenza di solidarietà. È così che, con un capitale sociale di 4 milioni di lire (poco più di 2mila euro) e 26 soci si costituisce la cooperativa Roberto Tassano dal nome di un amico infermiere, tra gli ideatori del progetto, morto improvvisamente pochi mesi prima che questo diventasse realtà.
I primi lavori arrivano da un appalto di trasporto pasti per due ospedali, dalla gestione di parcheggi estivi, dalla cura degli inventari per i Comuni della zona. Poi, d’improvviso, la grande occasione: la gestione di una casa di riposo per anziani. Ma a Sestri Levante, in provincia di Genova, è dura ottenere capitali in prestito, soprattutto per una piccola cooperativa, al punto che Linaro e Cattani ipotecano le loro case per ottenere finanziamenti e presto si trovano con un’esposizione bancaria superiore ai 150 milioni di lire. La tentazione di mollare tutto è forte ma un benefattore anticipa il capitale necessario per l’avviamento della casa di riposo. Da allora è tutto un crescendo di attività e successi.
Oggi la realtà complessiva dell’opera sociale nata per merito di Linaro e Cattani vede un gruppo di 800 persone che lavorano in una ventina di cooperative, a loro volta organizzate in due consorzi. Il fatturato complessivo è passato dai 4 milioni del 1989 a circa 40 miliardi di lire (oltre 20 milioni di euro). A inizio 2002 sono 11 le strutture destinate all’accoglienza di ospiti anziani e 2 quelle psichiatriche, per un totale di oltre 500 posti letto gestiti. Inoltre ci sono circa 200 soci lavoratori, il 70% proveniente da aree di disagio sociale, impegnati in attività di assemblaggio e confezionamento per conto terzi: attività di carattere industriale ma che mantengono una forte predominanza dell’elemento umano. Altro fiore all’occhiello del consorzio è la gestione di una tipografia-legatoria e di una cooperativa edile. Una crescita davvero trascinante per chi, neanche dieci anni, fa, voleva chiudere baracca e burattini. Il merito del successo? Quel misterioso benefattore che coprì il buco di 150 milioni o, per dirla alla Linaro, la mano della Provvidenza.
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