Economia

Concorrente sleale è chi ci vorrebbe morti

Ivano Barberini:"Non accettano che siamo un soggetto competitivo"

di Francesco Agresti

Quello che si sta manifestando negli ultimi tempi come un vero e proprio attacco frontale al mondo cooperativo era in realtà annunciato da tempo». Nelle parole di Ivano Barberini, presidente di Legacoop, non c’è né sorpresa né tanto meno rassegnazione.
Vita: Perché il governo ce l’ha con le cooperative?
Ivano Barberini: La prima motivazione è di natura economica, la seconda culturale, la terza politica. È evidente che la presenza sul mercato di imprese cooperative, che negli anni hanno conquistato posizioni di rilievo diventando in alcuni casi leader, abbia generato malessere nella concorrenza. Penso alla distribuzione: non si era mai vista una serrata dei commercianti contro l’apertura di altri punti vendita, ma solo in occasione dell’insediamento di coop di consumo.
Vita:La motivazione culturale?
Barberini: La cooperazione è da sempre considerata dagli altri soggetti economici come un qualcosa di diverso e questo atteggiamento ha generato dei pregiudizi. La cooperativa è nata per essere competitiva, molti attacchi sono alimentati dal timore di avere un concorrente diverso. Non si riesce ad accettare o a capire la logica della coop e si tende a nascondere la sua reale finalità, che è quella di impedire la nascita o lo sviluppo di oligopoli o di monopoli. Altra finalità della cooperativa è quella di coinvolgere le persone stimolandole a far da sé piuttosto che sottostare alle condizioni di chi, assumendo posizioni che alterano la concorrenza, si nasconde dietro la protezione dei suoi stessi principi, affermando che le cooperative ne sono al di fuori.
Vita: Vuol dire che l’accusa di concorrenza sleale parte da chi sfrutta posizioni incompatibili con un regime di mercato?
Barberini: Dove ci sono posizioni di rendita con alti margini la cooperazione ha un ruolo di regolazione e di ripristino di un normale regime concorrenziale.
Vita: Prima ha accennato a motivazioni di natura politica…
Barberini: Si continua a identificare, sbagliando, la cooperazione con una parte politica. Colpendo la prima si ritiene e si cerca di indebolire la seconda. La cooperazione non può essere prerogativa di uno schieramento politico, porta valori che non possono essere solo di una parte.

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