Non profit

Azzardo: l’opzione Baretta è fallita, il Governo ne prenderà atto?

Rinvio (l'ennesimo) per la Conferenza Stato-Regioni, nulla di fatto anche sui 50milioni da destinare alla cura e che qualcuno vorrebbe dirottare su una fantomatica "prevenzione". A 1 anno di distanza dal fallimento della Legge Delega, a 8 mesi dall'approvazione della Legge di Stabilità 2016, che molto avrebbe potuto fare, e a 3 dalla presentazione di quella del 2017 in tema di azzardo il governo non ha fatto nulla di concreto per i cittadini

di Marco Dotti

La Legge di Stabilità 2016 votata nel dicembre scorso conteneva punti chiari ed espliciti sul gioco d'azzardo: contrasto alla pubblicità, stanziamento dei fondi necessari per far partire una adeguata offerta di cura pubblica (e una ipotetica attività "prevenzione"), limitazione degli spazi di "offerta" di azzardo legale. Nessuno di questi obiettivi si è concretizzato. Perché? Le ragioni tante. Se siano semplici o complesse, dipende forse dal punto di vista. Ma le responsabilità, quelle, fanno capo a una figura chiave del Ministero dell'Economia e delle Finanze, il sottosegretario Pier Paolo Baretta.

Da più di due anni, l'ex dirigente Cisl Baretta, nominato sottosegretario il 28 febbraio 2014, tiene le bocce ferme. A che pro? Forse a nessun pro. Ma il fatto, anzi i fatti restano: esattamente 1 anno fa, Baretta ha fatto scadere la Delega Fiscale ( legge 23/2014) con la quale, all'articolo 14, il Parlamento aveva delegato il Governo (e il Governo aveva affidato proprio a Baretta il compito di porvi mano) a normare in tema di "giochi pubblici". Tanto entusiasmo, dialogo – Baretta si proclama da sempre "uomo del dialogo" – fino a scoprire che la sua proposta conteneva tutto e il contrario di quel tutto. Niet, zero, tutto rinviato alla Legge di Stabilità 2016.

Flop Stabilità 2016: zero decreti attuativi

Legge di Stabilità 2016 che, nonostante una forte opposizione sottotraccia proprio del sottosegretario Baretta (spesso in contrasto con le prese di posizione pubbliche del suo Governo) e i tentativi da parte di alcuni peones al Senato di apportare emendamenti che legassero le mani agli enti locali in tema di regolamentazione delle distanze da luoghi sensibili per la rivendita di azzardo legale e la limitazione in certe fasce orarie, era riuscita a includere alcuni punti di rottura rispetto a un passato che, a ogni Legge di Stabilità, non faceva che introdurre nuovi giochi e nuovi fronti per il privatissimo business dell'azzardo.

Anche qui, però, a 8 mesi dall'approvazione della Legge di Stabilità 2016 nulla è stato fatto. Solo parole ai convegni, appelli al "dialogo" e tanti, tantissimi bei monologhi sugli inserti economici dei principali quotidiani nazionali. Per il resto? Zero assoluto, Non c'è un decreto attuativo – che molti dicono fermo proprio sul tavolo del sottosegretario Baretta – sul divieto di pubblicità pur previsto in televisione nella fascia oraria dalle 7 alle 22. Non c'è una riduzione del parco slot machine, mentre si favoleggia di una riduzione del 30% che non è avvenuta e probabilmente non avverrà.

Non c'è nemmeno lo stanziamento dei 50milioni per le cure, visto che sulla criticabile bozza approntata dal Ministero della Salute per il riparto dei fondi sul Gap (bozza che prevede di stanziare quei soldi per la prevenzione e non per la cura!) non arriverà a breve e probabilmente si giungerà a ottobre, quando tutto sarà bloccato. Conseguenza? Niente fondi e niente offerta di cura – seria e qualificata.


Flop Conferenza Stato-Regioni

Nel frattempo, un altro flop per il Governo e per Baretta è stata la Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali che, in base alla solita Legge di Stabilità 2016, avrebbe dovuto discutere e approvare un riordino dei punti di rivendita dell'azzardo legale con l'unico obiettivi di tutelare ordine pubblico, salute dei cittadini (tutti, non solo dei "giocatori") e legalità. Convocata in extremis (la data era fissata entro il 30 aprile), forse per mettere pressione o far credere di averne, si è rivelata terreno ostico per le proposte del Mef che, evidentemente, miravano a disinnescare i dispositivi virtuosi delle Regioni e degli Enti Locali.

Flop finanziamento delle cure

Se il Ministero della Salute non emanerà il decreto sulla ripartizione dei fondi , pur senza il parere dell’Osservatorio sul gioco d'azzardo che nel frattempo è stato sospeso dal Tar, si rischia di arrivare al momento dell’anno finanziario quando le Pubbliche Amministrazioni non possono più impegnare le somme in bilancio, e questi fondi finiranno a residuo passivo o a economia. Il 2016 sarebbe così bruciato e per il 2017 non verranno previsti altri fondi, essendo stato il Ministero incapace di stanziare quelli del 2016…

Negli scorsi mesi si parlava anche di una ricerca epidemiologica – che è faccenda seria e complessa, sul piano epistemologico e non può ridursi all'equivalente di qualche lancio di stampa o a 3-4 domande inserite in questionari "autosomministrati" a scolaresche e affini. Anche di questo, non si è più saputo nulla.

Flop su tutti i fronti

Niente di fatto: anche qui, come nel caso della Legge Delega saltata esattamente 1 anno fa, Baretta ha presentato bozze contraddittorie che, nei fatti, miravano a disinnescare le leggi di Lombardia, Liguria e dei tanti enti locali che stanno normando su distanze e limiti orari. Insomma, adesso tutto rinviato al 15 settembre, a 1 mese esatto dalla presentazione della Legge di Stabilità 2017.

Ma a 1 anno da quella del 2016, nulla è stato fatto. Solo tempo perso. Forse a qualcuno piace così: che si perda tempo e lo si chiami "dialogo". Ma forse è anche il tempo che chi ha responsabilità di Governo tragga le proprie conseguenze.

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