Famiglia

Sacerdote e sindaco sono passati di moda: ecco il matrimonio via Skype

La Corte di Cassazione ha sancito la validità dell’unione tra una donna italiana di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, ed un uomo pakistano, avvenuta tramite una diretta video online

di Francesco Crippa

Sposarsi via Skype potrebbe essere, per i più, una cosa di dubbio gusto e certamente impossibile. Trascurando la sua questione riguardante la morale, in Italia, un matrimonio celebrato online in video può essere valido? Secondo la Corte di Cassazione sì. Ha infatti affermato la validità dell’unione tra una donna italiana di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, ed un uomo pakistano, avvenuta, appunto, su Skype.

L’ufficiale dello stato civile si era opposto alla trascrizione dell’atto di matrimonio, in quanto la modalità di celebrazione era da ritenersi in contrasto con l’ordine pubblico, facendo riferimento al principio fondamentale dell’ordinamento italiano secondo cui “la contestuale presenza dei nubendi dinanzi a colui che officia il matrimonio, anche al fine di assicurare la loro libertà nell'esprimere la volontà di sposarsi". Tuttavia, il matrimonio risulta celebrato in linea con le norme pakistane e dunque è di ritenersi valido anche in Italia, poiché "il matrimonio celebrato all'estero è valido nel nostro ordinamento, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione, o dalla legge nazionale di almeno uno dei nubendi al momento della celebrazione, o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento" (art. 28 della l. 218/1995) e che "se l'atto matrimoniale è valido per l'ordinamento straniero, in quanto da esso considerato idoneo a rappresentare il consenso dei nubendi in modo consapevole, esso non può ritenersi contrastante con l'ordine pubblico solo perché celebrato in una forma non prevista dall'ordinamento italiano", come ricordano gli Ermellini. La Cassazione, come già la Corte di Bologna ha dunque riconosciuto la validità del matrimonio, respingendo la richiesta di annullamento presentata dal Viminale.

Un caso simile è avvenuto in Galles a luglio. Nel giorno della prima semifinale di Uefa Euro 2016, quella che ha visto affrontarsi il Portogallo di Cristiano Ronaldo, poi vincitore della manifestazione, ed il Galles di Gareth Bale, il terzino destro della Nazionale d’Oltremanica Chris Gunter avrebbe dovuto fare da testimone al matrimonio di suo fratello, che aveva scelto la data senza immaginare che il Galles potesse arrivare così avanti nel torneo. Chris ha così fatto il discorso agli sposi via Skype ed è poi andato a giocare la sua partita davanti ai suoi genitori: sì, i coniugi Gunter hanno preferito assistere ad un semifinale probabilmente più unica che rara piuttosto che presenziare al matrimonio dell’altro figlio, che a sua volta, ha dichiarato Chris, «avrebbe saltato volentieri il matrimonio pur di vedere la mia gara».

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