Cultura
Papa Francesco in ginocchio per la pace: gesto rivoluzionario
La riflessione di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: «Si inginocchia e bacia quei piedi, quasi deponendo davanti a loro tutto questo carico di sofferenza e umiliazione, implorando, supplicando, chiedendo misericordia e pace. È la denuncia, la sconfitta totale di un potere che diventa morte, di un sopruso, perpetrato sulla vita dei più poveri, che diventa dolore»
di Redazione
Ieri, Papa Francesco, incontrando in Vaticano Salva Kiir e Riech Machar e chiedendo un impegno reale per la pace, si è inchinato di fronte ai leader sud sudanesi baciando loro i piedi. «Un gesto sconvolgente e rivoluzionario, quello di Papa Francesco, questo suo inginocchiarsi davanti ai leader politici del Sud Sudan che in questi anni hanno costretto la loro popolazione a umiliazioni, povertà, miserie, sofferenze, dolori». Sono parole di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione impegnata in Sud Sudan dal 2006, e sul campo oggi a supporto di 5 ospedali, 135 strutture sanitarie periferiche e 1 scuola per ostetriche, con 70 operatori internazionali e 1.300 locali.
Spiega don Dante: «Si sono incontrati leader tutti cristiani, chi cattolico, chi anglicano eppure coinvolti tutti in una lotta fratricida che sta facendo male a questo nuovo paese che è il Sud Sudan. E Papa Francesco che si inchina davanti a loro, bacia i piedi, quasi facendosi carico di tutte le sofferenze, i pesi, le fatiche della tanta gente che nelle zone rurali del paese, povere e abbandonate soffre ogni giorno. Si inginocchia e bacia quei piedi, quasi deponendo davanti a loro tutto questo carico di sofferenza e umiliazione, implorando, supplicando, chiedendo misericordia e pace. È la denuncia, la sconfitta totale di un potere che diventa morte, di un sopruso, perpetrato sulla vita dei più poveri, che diventa dolore. Propone in alternativa la logica del servizio, della debolezza, dell’offrire se stessi come gesto più potente e forte di ogni altra logica e di ogni sopruso. Quella prossima, sarà la Settimana Santa. Il giovedì celebreremo la lavanda dei piedi nelle chiese, il Papa fa quel gesto tanto caro a tutti i cristiani e lo fa diventare da liturgia a vita, da simbolo a realtà e chiede a tutti di crederci, di perseverare nel servizio, nella dedizione, nel dono».
«Penso ai nostri volontari sul campo, alle fatiche, alla voglia di smettere, talvolta alla rabbia – spiega don Dante – con una dolcezza infinita, con un esempio umile, Papa Francesco continua a indicarci una strada. Senza paura, senza tentennamenti: quella del servizio, la strada del dono, la strada di essere “con” i più poveri, unica strada capace di sconfiggere davvero i potenti di questa terra. Grazie Papa Francesco! ontinua a sostenerci con il tuo esempio a fianco dei più poveri».
MEDICI CON L’AFRICA CUAMM IN SUD SUDAN
Medici con l’Africa Cuamm è in Sud Sudan dal 2006, anno in cui avvia l’intervento di riabilitazione dell’ospedale di Yirol nello Stato dei Laghi. Allarga poi il raggio d’azione anche all’ospedale di Lui, nel Western Equatoria. Dal 2014 avvia un intervento nella contea di Rumbek Nord, dove lavora insieme all’Ufficio sanitario per attivare le strutture sanitarie esistenti e per promuovere l’erogazione di servizi sanitari di base anche a livello di comunità. A inizio 2014 Medici con l’Africa Cuamm affronta una situazione di emergenza, causata dalla crisi di fine 2013; decide di rimanere a fianco della popolazione e fornisce agli sfollati provenienti dallo stato di Jonglei assistenza sanitaria e generi di prima necessità. A metà del 2014 il Cuamm avvia inoltre i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cueibet. Nel 2015, il CUAMM espande il suo intervento in ambito di salute pubblica, a beneficio delle Contee di Rumbek Centre, Rumbek East, Mundri East, Wulu. Questa espansione continua nel 2016, con l’avvio del supporto al sistema sanitario delle contee di Yirol East e Awerial e all’Ospedale di Rumbek. Nel 2017, il Cuamm risponde all’emergenza carestia nello Stato di Unity con un intervento pilota a Nyal, avviando quattro posti di primo soccorso e una clinica mobile nelle aree più remote, abitate prevalentemente da sfollati. A inizio 2018, allarga la sua presenza in Western Equatoria, nelle contee di Mundri West, Mvolo e Maridi e nell’Ospedale di Maridi.
Oggi l’intervento interessa complessivamente 12 Contee, distribuite su 5 Stati e in particolare:
- 135 strutture sanitarie periferiche
- 5 ospedali (Yirol, Lui, Rumbek, Cueibet e Maridi)
- 1 scuola per ostetriche locale (quella annessa all’ospedale di Lui)
Con:
- 1.300 staff locale
- 70 operatori internazionali
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