Famiglia

Global forum. Incidenti per 8 arresti di poliziotti a Napoli

Accusati di violenze, lesioni e sequestro di persona per il Global Forum del 2001. Per protesta contro i magistrati i colleghi degli agenti si ammanettano. Tensione alle stelle

di Ettore Colombo

Otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti poliziotti sono state eseguite venerdì sera su ordine della magistratura di Napoli per gli incidenti avvenuti durante il Global Forum sul ”governo elettronico” svoltosi a Napoli dal 16 al 18 marzo 2001. Tra gli arrestati ci sono due funzionari e sei agenti. I due funzionari – di cui sono stati disposti gli arresti domiciliari – sono il vicequestore Carlo Solimene ed il commissario capo Fabio Ciccimarra, che sarebbe indagato anche per gli incidenti del G8 di Genova del luglio dello scorso anno. Gli altri arrestati sarebbero sei ispettori e sovrintendenti di polizia. L’ accusa nei loro confronti confronti è di violenze, lesioni e sequestro di persona ai danni dei manifestanti fermati durante gli scontri del 17 marzo del 2001. Vi sarebbero anche accuse di violenze sessuali ”seppure in casi limitatissimi e tutti da dimostrare” . Lo ha confermato il legale di alcuni degli arrestati, Sergio Rastrelli appena uscito dalla questura. ”I casi di violenze sessuali – ha anche detto l’ avv. Rastrelli – sono smentiti dagli stessi interessati”. Il legale ha anche detto di ritenere che quello della magistratura sia ”un provvedimento esasperato sia in termini di richiesta, sia in termini di conferma da parte del gip”. ”Andremo a confutare nel merito – ha concluso – una aggressione inaudita ai tutori dell’ ordine, in un contesto che purtroppo è stato oltremodo politicizzato” Gli otto poliziotti hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Le ordinanze, firmate dal gip Isabella Iaselli su richiesta della Procura di Napoli, sono state eseguite dalla squadra mobile. Secondo quanto ha confermato uno dei legali degli arrestati, a consegnare materialmente l’ordinanza, venerdì pomeriggio, in questura sarebbero stati carabinieri della polizia giudiziaria della procura di Napoli. Le ordinanze di custodia cautelare sarebbero con il pericolo di inquinamento delle prove e reiterazione dei reati e le accuse si fondano anche su referti ospedalieri, testimonianze e presunte contraddizioni emerse nelle relazioni di servizio dei poliziotti sulla ricostruzione dei fatti. Il provvedimento ha scatenato il putiferio in questura, dove i colleghi dei poliziotti nel mirino della magistratura non sembrano intenzionati a far uscire gli indagati: proteste, urla, indignazioni, agenti in lacrime al terzo piano della questura. Sono un centinaio circa i poliziotti che continuano la protesta davanti all’ingresso principale della questura di Napoli. Nelle mani di alcuni di loro è comparso un volantino firmato dal Siulp con la scritta ”Vergogna!!!”. ”Continuamente ci vengono a dipingere la questura di rosso, a volte restiamo rinchiusi dentro, ci sentiamo impotenti di fronte a tutto quello che accade”, gridano ai cronisti i poliziotti. Una cinquantina di poliziotti ha organizzato una catena umana attorno alla questura per protestare. Tenendosi per mano – alcuni si sono ammanettati fra di loro – ed abbracciandosi hanno formato un cordone che si sta allargando da via Medina, davanti all’ingresso principale della questura, attraverso le strade laterali, fino all’ ingresso posteriore dell’ edificio. ”Si tratta di arresti con motivazioni politiche che non conosciamo”, dicono alcuni poliziotti, e aggiungono: ”Questi arresti sono illegittimi”. Il clima intorno alla questura è di forte tensione. Secondo le accuse, i giovani che dopo gli scontri con le forze dell’ordine si erano recati negli ospedali cittadini per farsi medicare, furono prelevati con la forza, condotti alla caserma Raniero ”senza alcuna valida giustificazione – scrive il procuratore Agostino Cordova – e lì sottoposti a gravi forme di maltrattamenti, ingiustificate perquisizioni personali e a gratuite mortificazioni”. “Nel doveroso rispetto per il lavoro della magistratura, attendo di conoscere le ragioni poste a fondamento di un provvedimento così grave”, ha detto il Ministro dell’ Interno Claudio Scajola dopo aver appreso la notizia dell’arresto di otto poliziotti . ”Esprimo frattanto – ha aggiunto Scajola – sentimenti di vicinanza alla Polizia napoletana, di cui mi sono ben noti professionalità e spirito di sacrificio e, in particolare, alla squadra mobile, che opera da sempre in condizioni ambientali difficili contro la camorra e ogni forma di criminalità al servizio dei cittadini”. Il Capo della Polizia De Gennaro ha detto: ”Ricordo che sussiste la presunzione di innocenza per gli attuali indagati ai quali verrà data tutta la necessaria assistenza nell’ auspicio che possano chiarire rapidamente la propria posizione. Nei prossimi giorni – ha concluso il Capo della Polizia – mi recherò a Napoli per attestare personalmente la mia piena fiducia al personale della Polizia di Stato che opera in quella sede”.


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