Salute

Sangue: situazione disastrosa, Fidas rilancia l’allarme

L'associazione è riunita in convegno a Reggio Calabria

di Gabriella Meroni

?In Italia il sistema sangue fa acqua: la raccolta, distribuzione e compensazione regionale rischia ormai di andare in crisi.? Il grido di allarme proviene dal 41° Congresso nazionale FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) che si è aperto oggi a Reggio Calabria per voce del suo Presidente nazionale, prof. Dario Cravero, che nella relazione introduttiva fornisce un quadro generale (aggiornato ai dati del 2000) e denuncia: ?Il numero dei donatori rimane sempre lo stesso, 1 milione e 300 mila circa, mentre cresce in maniera esponenziale il consumo. Le unità di sangue raccolte sono 2 milioni 26 mila. Il plasma raccolto 599 mila litri, ma ne occorrerebbero altri 360 mila per raggiungere realmente l?autosufficienza. Se poi esaminiamo la situazione degli squilibri regionali l?Italia, dal Lazio in giù, continua a restare sostanzialmente divisa in due blocchi. Le regioni eccedenti, che superano cioè il proprio fabbisogno, continuano ad essere: Val D?Aosta, provincia di Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto e provincia di Trento. Autosufficienti risultano: Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria. Ben 7 restano invece le Regioni carenti, costrette ad acquistare sangue, con inevitabili problemi organizzativi e di spesa per i propri bilanci sanitari: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna e Sicilia, con un fabbisogno di acquisto totale di 84.482 unità di emazie.? Questa la mappa della carenza rispetto al territorio; ma la situazione di stallo è peggiorata in prospettiva anche dalla mancata realizzazione delle promesse. ?Mancano ancora le disposizioni di legge necessarie a promuovere l?autosufficienza nazionale perché ? sottolinea il Presidente Cravero ? la politica e le Istituzioni non sono riuscite a dare una risposta legislativa, benché si fosse già trovata l?unanimità dei consensi sulla proposta in discussione. A complicare le cose ci ha poi pensato il Governo che nei giorni scorsi ha dato parere negativo alla concessione della sede deliberante, chiesta invece all?unanimità dalla Commissione Sanità del Senato, dove tutte le forze politiche hanno approvato il Testo unitario di riforma del sangue. I donatori di sangue devono pertanto constatare la latitanza del Governo su questa emergenza nazionale.? ?Ma oggi suona ancora piu rumoroso ? ha proseguito il Presidente FIDAS ? il silenzio del Ministro Sirchia che ha sempre promesso una sua riforma, quasi un?araba fenice, senza mai consultare in merito le Federazioni e Associazioni del volontariato del sangue o le Società Scientifiche di Medicina Trasfusionale. Né tanto meno ha risposto alle nostre ripetute richieste di incontro ed eventuale confronto, come avvenuto nell?attuale legislatura con il Parlamento e, in passato, con tutti i precedenti titolari del Dicastero della salute. Inoltre sono ormai 10 anni che attendiamo l?applicazione concreta della normativa vigente, la legge 107 sul sangue ed il suo indispensabile riordino. Insomma, dobbiamo ammettere con una metafora, che politica batte ancora sangue 1 a 0?. ?I donatori di sangue, con senso di responsabilità, – ha concluso Cravero parlando ai 300 delegati FIDAS giunti da tutta Italia – continueranno comunque a mantenere il proprio impegno nell?interesse della collettività. Ma chiedono alle Istituzioni di mantenere i propri.? IL 41°Congresso nazionale proseguirà sabato 27 aprile con la celebrazione della 21° Giornata del donatore di sangue che vedrà sfilare per le vie di Reggio Calabria oltre 10 mila donatori. Una festa di solidarietà e di amicizia che intende coinvolgere e sensibilizzare l?opinione pubblica al tema ?Il sangue è vita: donarlo è una scelta di civiltà?.


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