Non profit

Una nuova spedizione dei 1000 per la Costituzione

La campagna online mira a raccogliere firme per sostenere i valori alla base della nostra democrazia

di Gabriella Meroni

Si chiama “La spedizione dei 1000” l?iniziativa lanciata, in corrispondenza con le celebrazioni del 25 aprile, da Adottiamo la Costituzione, associazione senza fini di lucro che si propone di riscoprire e rilanciare i valori di democrazia e libertà che stanno alla base della nostra democrazia. L?iniziativa si concluderà il 2 giugno, festa della Repubblica, quando tutte le adozioni raccolte saranno inviate al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. ?L?iniziativa consiste nella raccolta, tra il 25 aprile e il 2 giugno, date simbolo per le nostre istituzioni democratiche e repubblicane, di 1000 adozioni di articoli della nostra Costituzione da parte di altrettanti cittadini? spiega Ivan Scalfarotto, coordinatore di Adottiamo la Costituzione. ?Con l?adozione si possono richiamare all?attenzione della collettività i principi costituzionali mai completamente attuati e quelli oggetto di attacchi o di tentazioni revisioniste rivendicandone direttamente la responsabilità e la titolarità individuale. Adottando un articolo ciascun cittadino può contribuire a difendere quella Carta Costituzionale che è il patto fondante delle nostre istituzioni democratiche e della nostra stessa identità di nazione.? Adottare un articolo è facilissimo: basta collegarsi al sito adottiamolacostituzione.it e seguire la procedura online. Per dare maggior peso e valore all?adozione, la scelta dell?articolo deve essere accompagnata da qualche riga di commento che spieghi le ragioni del gesto. Per chi non vuole o non può usare la posta elettronica è a disposizione il numero di fax 02 54130266. Adottiamo la Costituzione è un?associazione apartitica e apolitica, nata alla fine di febbraio 2002 dall?iniziativa di un gruppo di cittadini di Milano di diversa estrazione culturale e sociale. Ha già al suo attivo numerose adozioni, fra cui quelle di Annamaria Testa, Lella Costa e del giudice della Corte Costituzionale Valerio Onida.


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